RIGGIO: “CON TONALI SI STA VENDENDO LA STORIA DEL MILAN. A 80 MILIONI BARELLA…”

Salvatore Riggio, giornalista del Messaggero, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

SI STA VENDENDO LA STORIA DEL MILAN” – “Penso che per comprare e investire e rendere competitiva una squadra, bisogna cedere. Non si pensava che il Milan vendesse l’anima, ossia Tonali. Lui non è Maignan, non è Hernandez, ma era l’erede della mentalità che la società stava cercando di ricostruire. Davanti ad un’offerta di 80 milioni e di 7.5 per tonali, difficile dire di no. Se i tifosi hanno paura che quei soldi non saranno reinvestiti è sbagliato. Il Milan reinvestirà tutto. Il Milan vorrà ascoltare la volontà del calciatore e rinforzare la rosa. E’ una cessione diversa da quella di Kakà o Shevchenko. Esiste un Milan prima della cessione di Sheva, e uno dopo la cessione di Sheva. Fino a quel momento, il Milan non aveva mai venduto un calciatore così importante. Da quel momento è cambiato qualcosa, è cambiata la gestione. Fino a poche ore fa non si poteva immaginare una cosa del genere. Bisogna dirlo con onestà, 80 milioni sono tanti. Dal momento in cui mandi via Paolo Maldini, in quel modo, allora puoi anche vendere la storia del Milan. Oggi la storia del Milan si chiamava Sandro Tonali”.

Sandro Tonali
Sandro Tonali vicino al Newcastle (ANSA) – TvPlay.it

NEANCHE L’INTER AVREBBE DETTO DI NO A 80 MILIONI PER BARELLA” – “Si sta vendendo un calciatore a quelle cifre, a cui è difficile dire di no. L’unica cosa che direi al Milan è che poi ci sia unità di intenti, altrimenti si ritroveranno i tifosi in piazza, come accaduto come per Kaka. Cardinale lavora per rinforzare la squadra, ottenere risultati e vincere. Vendere Tonali non vuol dire che il Milan non sia competitivo. Se vendi questo calciatore, può reinvestire i soldi in Frattesi o Milinkovic Savic o Amrabat. Voglio analizzare in maniera staccata e professionale questo momento. Capisco la società che difficilmente avrebbe potuto dire di no. Se questi soldi il Newcastle li avesse dati all’Inter per Barella, sarebbe successa la stessa cosa. Non crederei che l’Inter avesse potuto dire di no a 80 milioni”.

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