L’ex terzino del Barcellona Daniel Alves ha parlato per la prima volta dal carcere di Barcellona spiegando la sua versione: ecco cos’ha detto.
E’ ancora in carcere l’ex terzino di Barcellona e Juventus Daniel Alves. Un incubo che continua e che non è destinato a terminare, almeno nel breve periodo. Il brasiliano è infatti accusato di violenza sessuale e per questo motivo è detenuto ormai da diversi mesi, più precisamente dal 20 gennaio scorso.
Un dramma che ha ancora tanti lati oscuri da chiarire, con Dani Alves che continua a dichiararsi innocente. Dall’altra parte, invece, la presunta donna abusata, di 23 anni, ha più volte raccontato di aver subito violenze dal brasiliano. Il 40enne si trova in custodia cautelare in carcere da circa 6 mesi, ma nonostante ciò continua a sperare nella scarcerazione.
Poco più di un mese fa Daniel Alves ha anche ‘festeggiato’ il compleanno direttamente dal penitenziario in cui si trova, alla periferia di Barcellona. A trovarlo anche l’ex compagna e i figli che hanno tentato di risollevare il morale all’ex terzino, ormai provato da una situazione che non sembra ancora vicina a chiarirsi.
Daniel Alves, le parole dal carcere
Negli ultimi giorni il brasiliano ha voluto rilasciare anche la prima intervista da quando è detenuto nel carcere di Barcellona. L’obiettivo di Daniel Alves è appunto quello di chiarire la sua versione dei fatti dopo che dalla stampa sono arrivate rielaborazioni diverse che hanno causato soltanto ulteriore confusione. “Fino ad ora è stata raccontata una storia spaventosa, di paura e terrore, che non ha nulla a che fare con quello che è successo. Sono entrata dopo di lei nel bagno e la porta è rimasta aperta tutto il tempo, sono rimasto seduto sul coperchio del water praticamente tutto il tempo. Dopodiché io sono tornato al mio tavolo, anche se non ci sto molto perché era tardi. Mentre uscivo ero passato di fianco ad una ragazza che piangeva senza rendermene conto, l’ho scoperto poco dopo dalle immagini. Lei sosteneva che io l’avessi aggredita, ma io non ne sapevo nulla”.
E ancora. “Io sono andato a casa tranquillo, mi sono fatto la doccia e mi sono messo a letto. Due giorni dopo sono iniziate ad uscire voci di una ragazza che mi accusava di averla molestata sessualmente. Non so se lei ha la coscienza pulita, se dorme bene la notte, ma la perdono. Faccio appello alla vostra coscienza. Non c’è stata una sola notte che non abbia dormito serenamente. Non una sola notte. Ho la coscienza pulita. Non ho mai fatto del male a nessuno volontariamente. E nemmeno a lei quella notte. Devo chiedere scusa soltanto a mia moglie”.