La Serie A di nuovo in lutto: si è spenta una grande bandiera del calcio italiano, tutti i tifosi scossi per questa grave perdita
Il calcio italiano di nuovo in lutto. Appena una settimana fa il mondo sportivo del nostro Paese ha dato addio al proprietario del Monza Silvio Berlusconi, per un 2023 che ha già portato via molti nomi illustri. L’ex Premier combatteva da anni ormai contro la leucemia mielomonocitica cronica e ad 86 anni è spirato all’Ospedale San Raffaele di Milano, dov’era tornato dopo una lunga degenza per accertamenti.
Berlusconi, dicevamo, è solo l’ultimo nome di una sorta di catena che sembra non avere fine. Lo scorso gennaio, invece, tutto il mondo del calcio si era stretto attorno alla Sampdoria che ha perso una delle più grandi bandiere della sua storia, Gianluca Vialli.
Dirigente accompagnatore della Nazionale, protagonista insieme a Roberto Mancini dell’Europeo vinto, ha trasmesso le sue capacità di leadership ai calciatori azzurri, decisive per il trionfo finale contro l’Inghilterra nell’ultimo atto della competizione. Un vero e proprio shock la sua scomparsa, dopo anni a lottare contro un tumore al pancreas fino all’epilogo più triste.
E proprio il suo essere indimenticabile, ha spinto il CONI a dedicare proprio a Gianluca Vialli il campo 3 del centro di preparazione olimpica Giulio Onesti a Roma in una manifestazione dedicata interamente alla sua memoria.
Ed ora, come detto, il mondo del calcio e della Serie A continuano a piangere. Un nuovo e tremendo lutto ha colpito stavolta soprattutto il Napoli e Palermo. Sono, infatti, queste le due squadre dove ha prevalentemente giocato Gaetano Troja, ex bomber dell’Italia pallonara degli anni ’60 e ’70.
E proprio in maglia rosanero è diventato il calciatore ancora oggi osannato dai ifosi palermitani; basti pensare come Troja sia presente nei libri di storia della società con ben 48 reti all’attivo, al sesto posto nella classifica dei migliori bomber di sempre.
E tra i tanti gol realizzati, memorabile quello al Cagliari di Gigi Riva, peraltro con una vera e propria acrobazia, un colpo di testa da terra in tuffo, da bomber di razza qual’era. Troja vestì anche la maglia del Napoli, sebbene raccogliendo solo quattro presenze, nella stagione 1973-1974 prima di passare al Bari per una sola stagione.
Nella sua carriera anche un’esperienza con la maglia del Brescia ed una con il Catania, forse la più difficile della sua carriera essendo palermitano doc.
Troja era in ospedale da giorni, ricoverato in terapia intensiva per alcune complicazioni legate al diabete. Aveva anche problemi cardiaci e la setticemia aveva costretto i medici ad amputargli una gamba. Il suo cuore non ha retto più e così, all’età di 78 anni, un ‘altra leggenda del calcio italiano è volata in cielo.
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