Novità per la prossima stagione di Serie A: non saranno previste conferenze o interviste degli arbitri, ma ci sarà una svolta epocale con la diffusione degli audio e non solo.
La pausa estiva servirà a mettere un po’ di cose in ordine, anche all’AIA. Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi si è detto soddisfatto del lavoro dei suoi direttori di gara, soprattutto in una stagione complessa, determinata anche dalle dimissioni di Trentalange, il presidente dell’Associazione italiana arbitri.
Il lavoro dei fischietti italiani è stato notevole. Sono stati regolati alcuni metri di giudizio in merito ai rigori. Il numero di tiri dal dischetto è stato ridotto rispetto agli anni passati, grazie al lavoro tra sala Var e direttore di gara. Ma tra queste due parti, fondamentali per la direzione delle partite di Serie A, è stata scoperta una falla. E’ lo stesso Rocchi a confessarlo a Radio 1 durante la trasmissione di Radio Anch’io sport.
Durante l’intervista radiofonica, Gianluca Rocchi ha rivelato di avere un’idea innovativa per permettere di spiegare ai tifosi e ai club interessati di spiegare gli errori e gli episodi controversi che accadono durante la stagione sportiva. In ogni caso, il designatore degli arbitri ha confermato che “non ci saranno conferenze per i direttori di gara, perché l’adrenalina è ancora troppo alta”. Ma l’ex fischietto ha una soluzione: “Avremo uno spazio nostro, di ogni 15 o 30 giorni, per spiegare tutte le situazioni“.
Oltretutto, Rocchi spiega che ci sarà una novità importante dai prossimi mesi rispetto alla diffusione degli audio tra arbitri e sala VAR: “Non abbiamo segreti. Vogliamo avere comunicazioni pulite e vogliamo condividere audio che siano ascoltabili – facendo riferimento alle terminologie e al linguaggio adottato dai collaboratori – Il problema non è ammettere che si è sbagliato, ma spiegare perché è stato commesso un errore. E spesso abbiamo scoperto che nel rapporto arbitro-VAR è la comunicazione che frega”.
Infine, il designatore ha rilasciato una battuta su Garcia, protagonista di un gesto che costò l’espulsione in Juventus-Roma del 2014. E proprio Rocchi era il primo ufficiale: “E’ una di quelle partite che rimpiango di non aver avuto il supporto della tecnologia. Se l’avessi avuta, staremmo discutendo di un’altra storia. Non ci sarebbe stato il violino di Garcia”. E a proposito di allenatori, in merito al caso Mourinho, l’ex direttore di gara specifica che “non esiste alcun problema personale contro José, ma chiediamo di avere comportamenti corretti su tutte le panchine. Dobbiamo combattere questo mal costume, che non appartiene solo all’Italia”.
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