Milan, Weah: “Ho telefonato a Maldini, ecco cosa e ci siamo detti”. E su Berlusconi…

E’ uno dei calciatori più amati della storia rossonera e così ha parlato dei temi principali del momento che sta attraversando la società

L’ex stella del Milan, pallone d’oro nel ’95 George Weah, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha commentato i principali fatti di Milanello: “Maldini è un campione. L’ho sentito e glielo ho detto: ‘Paolo, non devi abbatterti, il lavoro è così, tutti i lavori hanno bisogno di risultati’. Il Milan si è fermato alla semifinale di Champions e ha dato motivo per mandarlo via. Ma il suo lavoro nel club è buono e non andrà distrutto. Ha visto quanto ha impiegato Guardiola a vincere la Champions League con il City? Eppure Guardiola è bravissimo. Ci vuole tempo, ma Paolo ha grandi capacità e avrà ancora successo anche come manager“. Dopo l’elogio al suo ex compagno di squadra, anche un ricordo del presidente Berlusconi, venuto a mancare la scorsa settimana.

George Weah
L’ex Milan George Weah – TvPlay (LaPresse)

Anche l’ex attaccante, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha deciso di intraprendere la strada politica e questa nuova veste gli ha regalato molti successi, che hanno aiutato il suo Paese: “Ho dimostrato che un ex sportivo può realizzare progetti anche quando assume un altro ruolo. Sa chi ha sempre creduto in me? Silvio Berlusconi: diceva che sarei stato un grande presidente per il mio Paese. Sono molto rattristato dalla sua morte. Lui per me non è mai stato soltanto il presidente del Milan o il presidente del Consiglio italiano. Ricordo che quando sono arrivato al Milan dalla Francia ho giocato nel trofeo Berlusconi e ho sbagliato un rigore. Cominciavano a criticare, ma lui disse: ‘Può capitare di sbagliare un rigore, non conta. George farà la storia con il Milan’. E abbiamo vinto il Pallone d’Oro“.

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