L’ex tecnico che col Milan ha vinto tutto, non si dimentica del suo presidente: “Era un uomo straordinario con lui si poteva parlare di tutto”
“Un presidente fantastico, lungimirante, un uomo che vede più lontano di tanti altri e che qualcuno a volte faceva passare per qualcosa che non era…“. Per Fabio Capello non era solo un presidente o un imprenditore che ha avuto successo e che ha fatto sì che tanti altri ebbero successo, per l’ex tecnico di Milan, Real e Inghilterra e Russia è stata una “persona eccezionale”, quel tipo di uomo che riesce a cambiare “la vita di tante persone quasi con un’unica visione”.
E’ stato un uomo fortunato Fabio Capello, anche perché si è trovato nel momento giusto, nell’era e nell’epoca giusta e nel posto giusto, avendo la possibilità di poter conoscere la persona giusta. “Gli devo molto, se non tutto, la mia carriera è cominciata con lui ed è stato lui a credere in me per primo, sin dalla prima e breve esperienza al Milan, quando subentrai a Liedholm e poi quella successiva dove ero più pronto“. Per Fabio Capello non sono stati giorni facili e disturbarlo non è stato semplice anche perché è esausto e triste.
Capello: “Berlusconi ha fatto cose geniali al Milan”
Andare al funerale è stato emozionante, ma non semplice, visto che Fabio Capello, al di là della gratitudine, era una persona a cui era legato e a cui voleva bene. Al Duomo ha rivisto qualche suo ragazzo dell’epoca d’oro e tante persone che conosce e che devono tanto allo stesso Berlusconi. Al Cavaliere quando gli si nominava Capello, gli si accendeva il volto perché era una sua creatura, soprattutto come allenatore e dirigente, tanto da essere sicuro: “Uno come Fabio poteva fare entrambi i ruoli, aveva pazienza e sapeva trattare con le persone“.
Per Fabio Capello, che in questi giorni è stato chiamato dal mondo intero, e non poteva essere altrimenti, visto che è stato uno degli uomini-simbolo di quel Milan anzi di quei Milan stratosferici perché ne ha condotti tanti alla vittoria, ma per Don Fabio il vero artefice resta il Cav e lo spiega perfettamente a Tvplay.it “Un genio assoluto perché, rispetto ad altri di quel periodo, aveva visioni geniali. Ha fatto cose e avuto successo in situazioni dove altri prima di lui avevano fallito. Per non parlare della sua discesa politica in poco tempo e vinta senza rivali. Era unico, mi mancherà tanto”