Inter, caccia a Zhang: le cause non finiscono, cosa rischia il patron nelle prossime udienze

Inter, Zhang entra nella fase calda della sua estate e non per il barometro: il Patron nerazzurro ha tre udienze fissate. Cosa rischia.

Inter, il campionato è alle spalle e ora comincia la fase più calda: quella che porta al mercato, ma anche in tribunale. Chiedere a Steven Zhang che, in quanto a procedimenti legali in corso, è piuttosto impegnato. Un’agenda fitta di date e coincidenze da far quadrare per evitare il peggio. Anche se sembra essere piuttosto difficile. La matassa da sbrogliare è importante, soprattutto per il prossimo futuro dell’Inter che dovrà sapere in che tipo di acque naviga.

Inter
Zhang alle prese con i creditori (La Presse, TV Play)

Nello specifico Zhang deve 300 milioni non pagati alla China Construction Bank Corporation. I documenti, che ha riportato Calcio&Finanza, attestano che nei prossimi mesi il Patron nerazzurro avrà non una, non due, ma ben tre udienze in merito. Segno che la strada – con le sue ripercussioni – è ancora lunga. Questo percorso, però, può essere interpretato in vari modi. Si inizia il 10 luglio prossimo con una prima udienza a Hong Kong che servirà da “esame del debitore”.

Inter, rebus Zhang: il Patron alle prese con le udienze

Così si dice in gergo. Ovvero viene definito in maniera netta il quadro del noto manager: quanto può rischiare e come. Subito dopo ci si incontrerà il 12 dello stesso mese presso il Tribunale di Milano per procedere con l’azione esecutiva della sentenza. Una volta stabilito quanto, si passa ai fatti: quello che serve per chiudere – se sarà possibile – questa pagina di diritto sportivo. Mettere cioè mano a qualsiasi asset del Patron nerazzurro, in funzione dei sospesi in corso: l’ultimo appuntamento, ma non per importanza, servirà a determinare l’ammissione dei mezzi istruttori.

Steven Zhang Champions
Steven Zhang al bivio (ANSA Foto) – Tvplay

Ovvero la possibilità di determinare il margine di manovra dell’uomo con i nerazzurri e le altre aziende di cui è a capo. Gestire, in altre parole, quel che è rimasto. Questa triade – per usare parole già sentite altrove – potrebbe cambiare il destino di un uomo, ma anche quello di una società.

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