Evangelos Marinakis, è lui il principale candidato a prendere il posto di Berlusconi al Monza: le ombre del passato, però, riaffiorano.
L’eredità è pesante, ma i rischi potrebbero esserlo ancor di più. Dopo Berlusconi, dalle parti del Brianteo, si fa il nome di Evangelos Marinakis: l’uomo dovrebbe essere il profilo più indicato, su precisa volontà del compianto Premier, per prendere in mano il Monza. Un’operazione non solo possibile, ma già fortemente avviata: i contatti sarebbero alle battute finali. Il punto, però, non è questo: Berlusconi avrebbe avuto tempo di preparare la cosa.
L’ex Presidente del Consiglio e del Milan immaginava di avere i giorni contati: non sapeva quando, ma sapeva come sarebbe finita. Tanto è bastato per riunire il fratello Paolo e i collaboratori a colloquio al fine di stabilire con largo anticipo un futuro per i biancorossi: “Serve qualcuno che abbia ambizione”, ha detto Berlusconi. Un altro Silvio non nasce, ma è possibile cercare qualcuno che abbia la stessa voglia – e soprattutto le stesse potenzialità – di affermarsi: Marinakis sembra essere l’uomo giusto al momento giusto.
Ha già esperienza nel calcio ellenico e nel mondo del pallone britannico: sul Curriculum, infatti, c’è scritto Olimpiakos e Nottingham Forrest. Un carteggio che, però, contiene anche altro: la vita del magnate greco è densa di sfaccettature. È, senza dubbio, possidente di una delle più grandi flotte mercantili al mondo: fortuna ereditata dal padre. Oltre ad avere una predisposizione per tv e giornali. Un Berlusconi ellenico, tuttavia non mancano le contraddizioni.
Dietro l’immagine di editore si cela dell’altro: le accuse di traffico di stupefacenti e il coinvolgimento nel calcioscommesse sono solo alcune “cicatrici” con cui l’uomo convive. Ci sono anche le accuse di violazione della libertà di stampa con il proprio partito: la forza di Centrodestra denominata Nuova Democrazia. Anche qui si tratta, in un certo senso, di eredità: suo padre si è fatto strada nel partito e lui, adesso, raccoglie i frutti.
Un conservatore all’avanguardia: sembra ossimorico, ma è proprio così che Marinakis ama definirsi. I fondi e la liquidità per fare grandi cose ci sono, ma è questo passato poco trasparente a dividere i tifosi che, dopo l’addio di Berlusconi, temono il peggio: sicuramente il Monza cambierà proprietario. Resta da capire se la strada nuova sarà meglio di quella vecchia, in questo caso però quel che trova è già sotto gli occhi di tutti. Il tempo potrà, eventualmente, dire il resto. Al momento, per cordoglio e tensione, resta il silenzio assoluto. Che, forse, fa più rumore di un coro da stadio.
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