Il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato a parlare del caso Juventus rilasciando alcune dichiarazioni: le sue parole.
Le vicende giudiziarie di casa Juventus ci hanno tenuto compagnia per tutta la stagione appena conclusa. Penalizzazioni, ricorsi, e patteggiamenti l’hanno fatta da padrone in un’annata decisamente complicata per i bianconeri che, nonostante tutto, avrebbero comunque chiuso tra le prime quattro della classifica, assicurandosi l’accesso alla prossima Champions League.
Con la penalizzazione definitiva di 10 punti, Vlahovic e compagni si sono infatti ritrovati nell’ultimo slot disponibile per l’Europa, ovvero la Conference League. Anche sul fronte manovra stipendi, dalla quale ci si aspettavano conseguenza decisamente maggiori, alla fine la Juventus se l’è cavata soltanto con una multa.
In attesa di possibili novità dalla FIFA, la dirigenza bianconera può cominciare ad archiviare tutte le recenti questioni per pensare esclusivamente al campo e al calcio giocato, per iniziare a programmare la prossima stagione, che per la Juventus dovrà essere quella del rilancio. Dopo due annate senza trionfi, infatti, Massimiliano Allegri dovrà riassemblare una Vecchia Signora a pezzi, reduce da una stagione logorante sia sotto il profilo fisico che mentale.
Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò è voluto intervenire nuovamente con alcune dichiarazioni sulla vicenda che ha riguardato la Juventus (caso plusvalenze e manovra stipendi). Una situazione che ha alzato tante polemiche soprattutto per i tempi con il quale sono arrivate e sono state eseguite le sanzioni, ma anche sul peso delle stesse, da molti ritenute troppo leggere.
“Qualsiasi situazione deve partire dalla prossima stagione. Diverse persone hanno fatto una riflessione: la vicenda Juventus, per come si è conclusa, è la dimostrazione che la giustizia sportiva ha funzionato, a fronte di una collaborazione con la giustizia ordinaria”, ha affermato Malagò.
E ancora. “Stiamo predisponendo un documento in cui cercheremo di accelerare il più possibile i tempi. Se hai un provvedimento che arriva a gennaio il problema non esiste. Se invece ne hai uno che arriva il 27 maggio la situazione deve essere affrontata. Qualsiasi avvocato che si occupa di queste mansioni sa che il tempo necessario è quello. In ogni caso va tutelato il diritto alla difesa di chi è sottoposto ad una sanzione e di coloro che devono valutare la sanzione stessa e l’eventuale ricorso”.
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