Morte Berlusconi che continua a devastare l’intero mondo del calcio. Una scomparsa che viene ricordata anche dall’ex presidente nerazzurro.
Avere Silvio Berlusconi come presidente del Milan deve essere stato semplice per coloro che volevano emergere e capivano il suo immenso valore. Dall’altra parte però, doveva essere ingombrante e pensate come figura per coloro che pensavano di sapere tutto loro e non avevano alcuna intenzione di ascoltare. Perché d’altronde, quando si ha come capo uno che dal nulla costruisce di tutto e di più e ti imposta come idea di calcio, quella di “attaccare”, devi solo starlo ad ascoltare.
In fine dei conti, è stato per anni il presidente di calcio che ha vinto più trofei al mondo ma anche colui che, insieme ad Arrigo Sacchi, ha rivoluzionato il calcio italiano e fatto in modo che si riuscisse a concorrere seriamente nelle competizioni europee. D’altronde, se il suo Milan più contare 7 Champions League in bacheca è merito del suo formidabile lavoro e nessuno potrà mai confutarlo anzi, potrà solo ricordarlo negli anni.
Morte Berlusconi, il pensiero di Moratti
Silvio Berlusconi però è stato un grande presidente perché ha sempre intrattenuto degli ottimi rapporti con tutte le società di calcio. Mai un problema, mai una parola fuori posto, mai una discussione oltre le regole del calcio. Tutto sempre nel massimo rispetto dell’avversario perché per lui, si doveva vincere dimostrando di essere più forti sul campo e non a parole sugli spalti o fuori.
A parlare dell’ex presidente rossonero è stato Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter contro cui ha fatto tante battaglie sportive negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Ai microfoni di TVPlay, l’ex presidente nerazzurro ha detto: “E’ stato un avversario leale, si è sempre parlato di Milan e Inter come di due squadre di Milan come di due squadre a cui lui teneva, pur essendo milanista. E’ sempre stato un avversario leale, spiritoso, simpatico. Il ricordo di Berlusconi non si ferma solo lì, la sua attività ci ha invaso la vita per tanti anni perché aveva una personalità fortissima e ha inciso sulla storia del Paese e quindi non è da sottovalutare come persona“.