L’Inter è pronta per la finale di Champions League: il patron Zhang mostra ottimismo sulla gara contro il City e svela i piani per il futuro del club
Steven Zhang è già entrto nella storia, comunque vada la gara di domani contro il Manchester City; mai nessun club con proprietà cinese aveva raggiunto una finale di Champions League. Ed ora il giovane patron può anche alzare al cielo quello che sarebbe il sesto trofeo nelle ultime cinque stagioni.
Insomma, è pronto ad entrare di diritto nella storia del club nerazzurro, “un sogno” come l’ha definito in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. “Il gap esiste ed è enorme tra Serie A e Premier e pensavo come sarebbe stato difficile centrare un obiettivo così sebbene Suning abbia investito in modo ingente nell’Inter” ha ammesso.
Presidente dell’Inter a 360 gradi, perché la società lo “assorbe totalmente“. Guai, però, ad interferire con l’aspetto tecnico. Zhang non è quel di tipo di patron. “Rispetto ogni scelta di Inzaghi e non entro negli aspetti tatti o tecnici” ha spiegato, ammettendo come ormai si senta anche un po’ italiano.
Zhang rivela anche come rischia di essere travolto dalla passione, soprattutto durante il calciomercato. “Corro questo rischio quando non penso al bilancio ed al budget e punto ad acquistare i calciatori migliori – spiega – ecco perché è fondamentale il dialogo con i miei dirigenti” ha ammesso, lanciandosi anche in una rivelazione su Skriniar, definito uno dei suoi calciatori preferiti.
Il presidente nerazzurro ha glissato su Lukaku e sul mercato, rimandando tutto a dopo la finale ma ha anche svelato un insegnamento arrivatogli da Moratti in persona. “Mi ha detto che ha iniziato a vincere quando ha acquistato i grandi difensori, citandomi Samuel” ha ricordato Zhang, “una lezione importante“.
Ho capito l’importanza della difesa con Spalletti; “con lui tornammo in Champions League ed avevamo uno dei reparti più forti del campionato” ha ammesso il patron, elogiando anche Pioli e Conte, quest’ultimo “desiderato” fin dal giorno in cui la sua famiglia ha acquistato l’Inter.
Grandi elogi, manco a dirlo, anche per Simone Inzaghi, “un dono” per Steven, “l’uomo della finale di Champions“, e niente Guardiola per l’Inter perché il patron preferisce un tecnico con esperienze in Serie A. E Zhang ha minimizzato anche sulle contestazioni di inizio stagione da parte di uno sparuto gruppo di tifosi.
Ora testa alla Champions; nessun “discorso motivazionale perché convinzione e carica sono aumentate con i risultati ottenuti nelle ultime settimane“. Grande rispetto per il City, “una squadra magnifica” ma l’Inter ha la qualità per sfidare i Citizens.
Zhang ha peraltro ricordato come i nerazzurri rendano con le squadre forti, con punti persi in campionato contro quelle meno competitive. E nessun rimpianto per lo scudetto, anche per una stanchezza mentale subentrata nella squadra.
Zhang ha anche parlato di futuro del club. “Con Oaktree puntiano a rinegoziare il prestito, l’Inter sarà competitiva finché ci starò io” ha spiegato, dicendo la sua anche sullo stadio, escludendo l’ipotesi San Siro. “La nostra priorità è un nuovo impianto, con o senza il Milan che ha cambiato proprietà 4 volte e con esse, anche idea“.
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