Moise Kean ha improvvisamente lasciato il ritiro dell’Italia U21 prima dei prossimi Europei: il discutibile motivo dietro al suo abbandono.
La stagione è finita ma non per tutti i calciatori, almeno quelli convocati per le rispettive Nazionali. Tra questi c’era anche Moise Kean, chiamato dall’Italia Under 21 in vista dei prossimi Europei di categoria. In queste ore però tra la sorpresa generale l’attaccante della Juve ha deciso di abbandonare il ritiro degli azzurrini, a poche settimane dell’inizio della competizione.
Oltre ai Mondiali U20, tutt’ora in corso con l’Italia arrivata in semifinale, nel mese di giugno ci saranno anche gli Europei U21 dove la formazione di Nicolato è una delle protagoniste più attese. L’esordio è in programma il prossimo 22 giugno contro il Francia e il gruppo si è già radunato per preparare questo appuntamento.
Tra i ragazzi arrivati al Centro Tecnico di Tirrenia ci sono anche diversi big che hanno già esordito con la Nazionale maggiore ma assolutamente convocabili perché ancora nell’età consentibile. Per esempio sono presenti Tonali, Scalvini, Udogie e nei primi giorni anche Kean fino a quando improvvisamente ha deciso di lasciare la squadra.
Italia U21, Kean si tira fuori: cosa è successo nel raduno
Moise Kean finisce nuovamente nell’occhio del ciclone. Nel corso della sua seppur giovane carriera il classe 2000 si è reso protagonista di alcuni comportamenti discutibili dentro e soprattutto fuori dal campo. Negli ultimi tempi, anche grazie alle esperienze all’estero, sembrava più maturo da questo punto di vista fino all’ennesimo colpo di testa che ha confermato alcuni limiti caratteriali.
La rinuncia di partecipare all’Europeo Under 21 da parte di Moise Kean ha lasciato tutti spiazzati. Sulla carta era una grande occasione per l’attaccante della Juve di riscattare una stagione incolore ritrovando un po’ di entusiasmo con la maglia azzurra. Il giocatore però ha deciso di non provare a sfruttarla, arrendendosi ancora prima di scendere in campo.
Una decisione sorprendente a seguito di un lungo colloquio col ct Paolo Nicolato che ha ascoltato le sue ragioni, prendendo atto della cosa senza insistere troppo. Il problema infatti non è di natura fisica e nemmeno per questioni personali ma ufficialmente per mancanza di stimoli. Insomma il 23enne bianconero non si sentirebbe sentito a suo agio in quel contesto e, per evitare di peggiore la situazione, ha preferito farsi da parte con assoluta sincerità. Una scelta legittima che libererà lo spazio a un giocatore con più voglia di fare ma sicuramente è un altro episodio inspiegabile che solleva ulteriori dubbi sulla sua tenuta mentale.