Stagione finita e sguardo alla prossima: ecco gli obiettivi ed i sogni di Domenica Berardi, punto fermo del Sassuolo
Il campionato del Sassuolo è terminato ieri, con la sconfitta casalinga contro la Fiorentina (1-3). In gol per i neroverdi il solito Domenico Berardi, che nonostante quest’anno sia stato più volte out per infortunio, si è dimostrato il vero trascinatore dei suoi. Non a caso infatti l’attaccante è finito nel mirino di numerose big della Serie A: la Lazio più volte lo ha inserito nella lista dei possibili vice-Immobile ad anche il Milan ora sembra averci fatto un pensierino.
Sassuolo ormai è la sua casa, ma in un’intervista rilasciata a Sport Week Berardi non ha nascosto la voglia di Champions. Il classe ’94 si è raccontato, partendo dagli inizi: “Il calcio era il mio sogno da bambino. La mia prima volta su un campo? Nella mia Calabria, in una piccola società affiliata al Cosenza. Il pallone tra i piedi per la prima volta me lo ha messo un mio amico. Da quel momento ho iniziato a portarmi il pallone a letto, se non mi coricavo con lui sotto al braccio non dormivo“.
Oggi che il sogno si è realizzato Domenico spiega come vive i momenti della gara: “Il più brutto è quando ti rendi conto di aver perso. L’ultimo pensiero prima di scendere in campo? Ho negli occhi e nella mente l’immagine di mio figlio Nicolò. Riti non ne ho“.
Berardi: “Le cose si fanno in tre”
Con il campionato ormai finito ed il mercato che sta per cominciare, il nome di Domenico Berardi viene accostato a numerosi importanti club di Serie A. Il calciatore a proposito di questo non ha nascosto la sua volontà: “È da un bel po’ di tempo che ambisco a giocare la Champions. Ma le cose si fanno in tre: chi vende, chi compra e il giocatore. Mi sono accorto che è un po’ difficile mettere d’accordo tutti“.
Mimmo in chiusura confessa anche il suo stato d’animo in campo, da campione vero: “L’adrenalina è qualcosa che bisogna imparare a gestire. Per esempio prima di un rigore battuto sullo 0-0. La paura invece è la sensazione di non far risultato in una partita importante, in cui magari ti stai giocando la salvezza. Non ne ho altre“.