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Roma-Siviglia, Tempestilli: “Che rimpianto nel ’91. Mourinho? È nella storia, spero che resti”

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Niccolò Matteucci

Alla vigilia della finale di Europa League parla un protagonista dell’edizione 1990-91. Tempestilli sull’importanza di Mourinho per la Roma.

Dopo un digiuno eterno la Roma può vincere il secondo titolo internazionale della sua storia in 2 anni con José Mourinho. Il punto tra passato e presente con un ex-giocatore e dirigente giallorosso: Antonio Tempestilli, che era in campo contro l’Inter nel 1991 e sa quanto conti questo trofeo per i tifosi romanisti.

Tempestilli, Mourinho e la finale di Europa League. (tvplay)

Quanto vale questa finale per i romanisti?

Un’importanza enorme. Non era mai successo di raggiungere due finali in due anni, quindi vincendo questo trofeo si entrerebbe di diritto nella storia.

Ripensando a quella finale del 1991 ha dei rimpianti? 

Certo che sì. Già non avendo molto da giocatore, solo una Coppa Italia, un trofeo internazionale era qualcosa di straordinario. Dopo la Coppa delle Fiere nel 1961 erano passati 30 anni e sarebbe stato un evento importante. È stato un peccato anche per come l’abbiamo perso, c’è stato un episodio negativo nella partita d’andata, ci siamo trovati a rincorrere e nonostante la vittoria al ritorno non ce l’abbiamo fatta.

Realisticamente parlando crede che la Roma abbia fatto bene a puntare sulla finale di Europa League, oppure avrebbe avuto la possibilità di fare meglio in campionato? 

È chiaro ed evidente che la volontà di far bene anche in campionato c’era. Poi per una serie di circostanze e problematiche non ci si è riusciti e chi è all’interno lo sa meglio di noi all’esterno. Arrivati a questo punto quindi è stato più giusto puntare alla finale di una competizione europea che può dare un risultato finale. Trionfando in Europa League si ha accesso anche alla Champions League, che quindi sarebbe straordinario.

E ha fatto bene? Quindi meglio giocare la finale di Europa League e arrivare eventualmente sesti? 

Il rischio c’è, ma aldilà di tutto la Roma checché se ne possa dire ha fatto una buona stagione. Ovviamente c’è qualcuno che dice che se non vincerà l’Europa League e non andrà in Champions League la stagione sarà negativa. Vanno però valutate anche le situazioni che si vanno a creare nel corso della stagione. Penso che la Roma abbia fatto un buon campionato cercando di centrare la quarta posizione, non ci è riuscita e poi ha puntato tutto sull’Europa League.

Tempestilli sull’importanza di Mourinho e la finale di domani

Mourinho ha veramente dato lo spirito vincente che mancava oppure è merito di giocatori più abituati a certi palcoscenici come Smalling, Matic e Dybala? 

È un insieme di situazioni, la componente più importante come dimostrato in più circostanze è l’allenatore. Un vincente, nonostante le critiche sul modo con cui arriva ai risultati. Alla fine però è così che lui riesce in un modo o nell’altro a portare a casa un trofeo. Poi chiaramente per fare questo c’è anche la necessità di avere giocatori importanti come quelli citati, ma anche Pellegrini, Wijnaldum… che però devono dare il loro contributo. Perché se poi per una serie di circostanze non sono a disposizione ci si trova con maggiori problematiche per poter raggiungere il risultato finale.

José Mourinho. (ansa-tvplay)

Crede che la permanenza stessa del portoghese sia legata al risultato della finale o è già tutto deciso?

Non credo, mi resta difficile poter esprimere un parere senza sapere come sono andate le situazioni. Noi leggiamo di piccole ripicche, ma dare un giudizio è difficile. Io mi auguro che Mourinho possa restare e continuare questo percorso perché è riuscito a dare un contributo sia in campo che all’esterno. Ha ricompattato la tifoseria e riportando entusiasmo, è un grande pregio.

Chi teme maggiormente del Siviglia e che dovrà fare la Roma per vincere? 

Gli avversari hanno avuto anche loro qualche difficoltà in campionato,  si sono ripresi verso la fine della stagione. Però è una squadra abituata a questo tipo di competizioni, anzi è la squadra che ne ha vinte di più, quindi è una formazione predisposta a fare questo tipo di partite. Sulla carta il Siviglia non ha maggiori vantaggi, credo sia una gara in cui entrambe le squadre hanno il 50% di possibilità e chi riuscirà a mantenere maggiormente la calma potrà farla sua.

Niccolò Matteucci

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