Shakhtar Donetsk campione in Ucraina, un successo che riscrive – in qualche maniera – la storia: i numeri del trionfo parlano chiaro.
Lo Shakhtar Donetsk è campione in Ucraina. Tutto bene, almeno così sembra. Questa, però, non è una vittoria come le altre: il trionfo sul Dnipro-1 ha un sapore diverso. Lasciando stare per un attimo le cifre e le ragioni del successo: questo è il primo campionato dopo l’invasione della Russia che ha cambiato i destini di molti e la storia d’Europa. Tutto da rifare se si pensa a un anno fa. Quando ogni cosa si fermò sotto il rumore delle bombe: il pallone era soltanto un sogno per molti, ora prova a diventare una consuetudine.
Ma la guerra, purtroppo, non è finita: si cercano accordi per la pace, ma ancora non è il momento. Non decide solo Putin, o forse sì, ma la vita è anche – forse – un pallone che torna a rotolare a terra per decretare un vincitore. I vinti sono a pochi chilometri dagli stadi, con quello che rimane tra speranza e paura. Il clima rimane ugualmente teso in campo: la condotta generale influisce in parte, ma c’è proprio una paura latente. Segno che ancora non è finito nulla.
Il triplice fischio della gara, invece, ha sancito la supremazia territoriale e tattica dello Shakhtar – ex squadra di De Zerbi – che si è detto rinfrancato del trionfo. La proprietà sa benissimo che questa non è una vittoria qualunque: arriva in un periodo difficile dove sembra impossibile anche ipotizzare di tornare alla normalità. Lo sgomento regna sovrano, con la consapevolezza che alcuni risvolti potrebbero cambiare non solo il calcio ma anche il corso degli eventi.
Dettaglio non da poco, che descrive meglio di qualunque altra cosa la situazione vigente, è la sede della gara: confronto che è stato giocato in campo neutro perchè le località sono sotto attacco sia da una che dall’altra parte. Non c’è tempo neanche per quello che fino a non molto tempo fa era solo un hobby: oggi il calcio rappresenta una via d’uscita. Conquistare la Premier League ucraina, oggi, significa anche ridare speranza: si può tornare in strada anche solo per festeggiare. Quel giorno sembra ancora lontano, ma anche vincere aiuta a crederci.
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