Allegri lo dice in conferenza stampa: il tempo è finito. Adesso Federico Chiesa, arrivato a 25 anni, deve trascinare questa Juventus.
Le parole di Massimiliano Allegri riecheggiano quasi come una testimonianza di colpa, indicando quanto Federico Chiesa, rispetto alle attese, fosse indietro per l’età che ha. Ed è vero che avere 25 nell’epoca dei Bellingham, Musiala, Gavi, Pedri, Moukoko e Garnacho deve esser obbligatoriamente sinonimo di totale maturità, ma l’ala bianconera ha iniziato la stagione alla prese con la rottura del legamento crociato che gli ha fatto saltare praticamente tutto il girone d’andata.
Una volta tornato in pianta stabile, è stato schierato solamente 4 volte da titolare, ma ha comunque collazionato una rete e cinque assist nonostante si fosse ritrovato in una squadra sommersa dai problemi extracampo e in un sistema di gioco a lui non avvezzo.
A conti fatti, anche Massimiliano Allegri è mancato nel dargli stabilità: fra match dal primo minuto e altri da subentrante, ha giocato il 33% da seconda punta, un altro 33% da ala sinistra, un 21% da ala destra e il restante 11% da punta pura.
Eppure nella conferenza pre-partita, che vedrà la vecchia signora affrontare un Milan che ha bisogno di punti per qualificarsi matematicamente in Champions, ha parlato di Chiesa così: “Lui è un giocatore importante e ha qualità tecniche. Il suo percorso rientra nella normalità dopo il lungo infortunio che ha avuto”.
Dopo la carota, è arrivato il bastone: “Per lui l’anno prossimo dovrà essere quello della consacrazione, anche perché inizia ad avere 26 anni e non è più un ragazzino. Tutti lo aspettiamo perché dovrà fare la differenza”.
Un attestato di stima innanzitutto, perché ne ha confermato la permanenza, ma anche un monito a sbrigarsi nell’accelerare quel processo di crescita che deve portarlo ad essere fra i calciatori più forti d’Europa.
Eppure negli ultimi giorni la Gazzetta dello Sport aveva parlato di una possibile cessione, con l’ex Fiorentina finito nella lista delle pedine utili per fare cassa. La rosa scrive: “Nonostante Chiesa abbia tutte le caratteristiche per essere un tassello fondamentale nella Juve che verrà, pare essere fra coloro che senza Champions” potrebbe esser sacrificato ed esser quindi “fuori dalla lista degli intoccabili, come anche l’amico Vlahovic, che invece ha già sollevato parecchie attenzioni, soprattutto in Premier”.
Il mister ha smentito queste parole, parlando di futuro, ma Chiesa dovrà dimostrare già da domani di poter prendere per mano la squadra e riportarla in Champions l’anno prossimo, fino a scalare l’Everest dell’Europa: “Ho un dubbio su Federico se schierarlo o meno, ma domani potrebbe partire titolare”.
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