Ita Airways, la rivoluzione azzurra: quando la compagnia di bandiera utilizzò i calciatori come esca

Ita Airways si prepara a cambiare, presto entrerà Lufthansa. L’unione non scalfisce le iniziative intraprese, come quella con gli azzurri.

Ita Airways spicca il volo, nel senso più completo del termine. La compagnia di bandiera non sarà più la stessa: è successo qualche anno fa non appena Alitalia è andata in pensione (per usare un eufemismo), ora tocca a Lufthansa. Il colosso è intenzionato a prelevare una parte di Ita – precisamente il 40% delle azioni – per aggredire il mercato. Confluire per non fallire. Questo il leitmotiv che coinvolgerà decine di migliaia di dipendenti desiderosi di risposte.

Ita Airways calciatori
Ita Airways, calciatori protagonisti (ANSA-Tvplay.it)

Alcuni interrogativi prova a risolverli proprio Lufthansa, le questioni principali sono due: la prima riguarda i contratti, mentre la seconda è inerente ai piani di business. I tagli al personale non ci saranno più: una prima speranza che, però, non cancella le modalità di condotta. Licenziamenti non ci saranno, ma ricollocamenti sì. Almeno fino a nuovo ordine. Inglobare Lufthansa significa anche fare più tratte e riuscire a piazzarsi meglio sul mercato.

Ita Airways mette al centro i calciatori: l’iniziativa per far decollare la compagnia

Considerando anche che le prestazioni della compagnia di bandiera si vendono da sole: i problemi, infatti, sono nell’amministrazione dei fondi non nel potenziale economico del brand. Ita Airways è rimasto accattivante anche grazie a determinate iniziative che hanno preso piede. Termine non casuale perché i calciatori, qualche anno fa, sono stati protagonisti di questa “rivoluzione” finanziaria. L’iniziativa Naming ha portato introiti e novità da ogni punto di vista: la forza è proprio nella volontà di rimettere al centro della campagna un simbolo identitario e condiviso come i calciatori.

Calciatori Ita Airways
Calciatori al centro della nuova politica Ita Airways (ANSA-Tvplay.it)

Da Totti a De Rossi, fino a Del Piero. Poi Nuvolari e gli altri “campionissimi” che hanno fatto la storia. Insieme per ridare vita a un indotto: i loro nomi sugli aerei più rappresentativi. Tratte e tragitti insieme. Forse non serve altro, ma è un ottimo punto di ripartenza per far sì che l’attenzione resti alta ora che cambia tutto. O quasi. Le certezze, quei nomi e la voglia di viaggiare, restano. Il calcio non è solo uno sport, ma anche e soprattutto occasione per fare mercato.

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