Il tecnico della Roma pensa alla finale di Budapest, ma dietro l’angolo c’è il suo futuro e il rapporto non saldissimo con la proprietà americana
E’ contento della sua squadra di come sta reagendo sul campo, nonostante le difficoltà enormi per mettere su una squadra che possa essere sempre competitiva. E’ felice per la finale d’Europa League conquistata, ma al tempo non stesso non riesce a reggere l’urto e il fastidio di essere arrivati in questo finale di stagione con troppe, tante difficoltà a cui non riesce a stare dietro. C’è un po’ di malcontento ma solo perché vorrebbe una Roma più forte e più competitiva che possa lottare per lo scudetto.
La battuta sulla possibilità di entrare o meno in Champions League da parte della sua Roma è una stilettata non tanto a Thiago Pinto, col quale ha un ottimo rapporto, quanto alla proprietà americana che non riesce a capire le volontà del tecnico portoghese. Mou è convinto di essere arrivato dove è arrivato con la Roma grazie anche alle sue capacità non certo per i soldi investiti sul mercato. “Noi in Champions? Io non l’ho mai detto, se entriamo nell’Europa che conta avendo speso 7 milioni di euro, sarebbe più di un miracolo”, le parole dello Special One.
Tra Mou e i Friedkin sempre più distanza. E il Psg (e non solo) bussa ala porta
Una battuta che gli americani e in parte anche Pinto, non è che abbiano gradito così tanto. Ma Mourinho non ce la fa più a dover mettere le toppe su ogni situazione che si viene a creare. Ci sono dei giocatori che devono recuperare, ma non ci sono le adeguate riserve per sopperire l’assenza di quelli che non ci sono. E’ questo quello che fa infuriare il tecnico portoghese. Che vorrebbe tanto restare nella capitale, ma con qualche certezza in più per poter allestire una squadra che possa lottare per lo scudetto.
La distanza tra José Mourinho e la proprietà americana sta diventando sempre più un problema per questioni di rapporti tra le parti non certo con la squadra. La sirena del Psg, nonostante per Mou sia un campionato non proprio al top, non dispiace per niente. L’idea di rientrare nel calcio che conta, quello di alti livello dove ogni anno si compete per tutto, è molto forte. Mou ha chiesto più volte un incontro con il presidente, ma si è sempre cercato di evitare, soprattutto da parte dei Friedkin che starebbero penando di lasciarlo andare in
