Cosa succederà in Serie A per la prossima stagione? Quanti abbonamenti serviranno? Ecco informazioni e dettagli sui Diritti TV.
Non è stato affatto semplice per i fruitori il primo anno di calcio nel nostro paese con più emittenti a spartirsi i diritti: i tempi di Sky che possedeva tutto e Mediaset che ti permetteva di comprarti la partita che preferivi, a volte persino con il commento fazioso, sono ben lontani.
Con l’arrivo di DAZN in Italia, a Sky sono rimaste solo tre partite di Serie A (quella di sabato sera e di domenica alle 1230; in aggiunta o l’anticipo di venerdì o il posticipo di lunedì), oltre che Premier League e Bundesliga. Invece il colosso bianco e nero ha preso LaLiga e la Ligue One, con i diritti della Serie B comprati da entrambe.
Quindi le competizioni europee: Europa e Conference League era possibile vederle su ambedue le piattaforme, mentre più complesso è stato il discorso relativo alla Champions League. Nella competizione più importante d’Europa, le gare sono state tutte visibili su Sky, tranne una che era appannaggio esclusivamente di Prime Video. Inoltre tutte le gare della piattaforma al tempo fondata da Murdoch erano visibili anche su Infinity+.
Con la pubblicazione del bando sui diritti TV del nostro campionato, iniziamo a capire a cosa stiamo andando incontro, con la possibilità (per la prima volta) di vendere i diritti su piano quinquennale e non più su tre anni.
Alla base l’idea è quella di guadagnare più possibile per la Lega Serie A, senza rendere impossibile al tifoso di poter sostenere economicamente un abbonamento più completo possibile. Il 14 giugno finirà la partita e si procederà con le novità.
Innanzitutto il prezzo minimo: la Lega ha parlato di cifre minime per accettare le offerte dei broadcaster, con un accordo triennale che parlerebbe di un miliardo e mezzo di euro l’anno, un accordo quadriennale con un miliardo e duecentocinquanta mila euro l’anno e infine un accordo quinquennale con un miliardo e trecentottanta mila euro l’anno.
La Serie A ha previsto otto pacchetti, tutti con soluzioni diverse:
Nel pacchetto uno vengono vendute 10 partite a giornata ad un operatore, 3 partite ad un secondo su satellite in co-esclusiva, 3 partite a giornata per un terzo via internet. Questa è la formula che vige attualmente in Italia.
Nel pacchetto due vengono vendute 6 partite in esclusiva ad un operatore, poi 3 ad un altro operatore in esclusiva e una partita per un terzo operatore in chiaro. In questo modo non basterebbe un solo abbonamento per vedere tutto.
Nel pacchetto tre vengono vendute 9 partite ad un operatore in esclusiva e una in esclusiva ad un secondo operatore (anche in chiaro). Con questo pacchetto vedremmo tutto con un abbonamento tranne l’anticipo di sabato alle 20.45, a meno che non vada in chiaro.
Nel pacchetto quattro vengono vendute 8 partite ad un operatore in esclusiva e due partite in esclusiva ad un altro operatore, cioè quelle di sabato sera e di domenica o alle 12.30 o alle 18.30. Queste due potrebbero anche essere in chiaro.
Nel pacchetto cinque vengono vendute 7 partite ad un operatore in esclusiva e 3 partite ad un altro operatore in esclusiva. Qui nessuna gara sarebbe in chiaro e servirebbero due abbonamenti per vedere tutto.
Nel pacchetto sei vengono vendute 5 partite ad un operatore che avrebbe l’esclusiva per 35 giornate, con le altre cinque ad un altro operatore che avrebbe l’esclusiva per 35 giornate. Quindi un terzo operatore che avrebbe tutte e dieci le partite per tutto l’anno senza esclusiva, se non nelle ultime tre giornate. Con il sesto accordo, potrebbe bastare un abbonamento grazie al terzo operatore.
Nel pacchetto sette tutte e dieci le gare sarebbero in co-esclusiva su due pacchetti, quindi basterebbe fare l’abbonamento a uno dei due per vederle tutte. Per il fruitore è il migliore, in quanto i due broadcaster per accaparrarsi l’abbonamento potrebbero abbassare il prezzo.
Nel pacchetto otto sarebbero vendute 9 partite a giornata in co-esclusiva fra due operatori, con l’ultima gara, quella di sabato sera, ad un terzo operatore (anche in chiaro).
Fra i vari operatori che prenderanno parte alla battaglia, c’è certamente DAZN, quindi Sky, che si è già aggiudicato le coppe europee fino al 2027, quindi è difficile credere che non si presenterà. Attenzione però anche ad Amazon che ha già preso alcune partite della Champions League e che potrebbe prendere qualche gara di campionato.
Infine tutte le altre emittenti relative alle partite in chiaro, con la Rai, Mediaset (che sembra esser rientrata in gioco dopo un periodo di down e che ha preso parte ai bandi per la coppe europee pesantemente), Discovery con Nove e Sky con TV8.
Un’ipotesi futura, ancora però remota, è che la Lega Serie A scelga di aprire un canale proprio dove trasmettere le partite e vendersi quindi autonomamente. Ad oggi sembra difficile che questo possa avvenire, perché significherebbe rinunciare alle cifre astronomiche sopracitate, ma non è da escludere che se un’eventuale terzo broadcaster non soddisfacesse pienamente l’offerta in un pacchetto a tre, la Legga possa diventare lei stessa il terzo operatore.
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