La crisi della Juventus sembra non aver fine, ieri i bianconeri hanno fallito un match ball per rientrare nella corsa per la qualificazione alla Champions League. Non era facile dopo l’ennesima penalizzazione e di certo Max Allegri è l’ultimo dei colpevoli.
Il 4-1 al Castellani di Empoli ha sicuramente creato grande sconforto nei tifosi, consapevoli però che quanto accaduto fuori dal campo ha evidentemente influenzato le prestazioni dei calciatori. Ripercorriamo un’annata nata storta e che di fatto ha messo la Juventus fuori da tutto e con un futuro decisamente più nero che bianco.
Partiamo dall’origine, dopo un’annata negativa come quella precedente la squadra bianconera si presenta ai nastri di partenza con una campagna acquisti prestigiosa che a fronte della cessione di Matthijs De Ligt ha portato a Torino Angel Di Maria, Paul Pogba e Gleison Bremer su tutti. Nonostante questo l’approccio della stagione è stato complicatissimo con i tre perni centrali della stagione bianconera che sono stati fermi ai box: Di Maria, Chiesa e Pogba.
Dopo il Mondiale, quando la Juventus aveva trovato un assetto con otto vittorie consecutive e zero gol subiti, la squadra è entrata nel tunnel dei problemi giudiziari con il caso plusvalenze. Per mesi la squadra bianconera ha viaggiato sulle montagne russe con prima 15 punti di penalizzazione, poi restituiti e poi tolti nuovamente in parte. È vero che Allegri ha commesso qualche errore, ma in un marasma generale davvero imbarazzante e con la sensazione che alcuni calciatori non fossero nemmeno degni di vestire una maglia così gloriosa.
Fattore infortuni, cosa è successo?
È forse colpa di Massimiliano Allegri se in una stagione la Juventus è stata falcidiata dagli infortuni?
Sono 182 in totale le gare di Serie A saltate dai calciatori bianconeri. I più fortunati ne hanno saltate 3/4 come Szczesny, Bremer, Alex Sandro, Manuel Locatelli, Adrien Rabiot, Fabio Miretti e Moise Kean. C’è poi chi ne ha saltate 7 come Arek Milik, 8 come Angel Di Maria e Dusan Vlahovic, 13 come Leonardo Bonucci, passando alle 17 di Federico Chiesa, 18 di Mattia De Sciglio per arrivare alle 28 di Paul Pogba e alle 38 di Kaio Jorge.
I bianconeri sono stati condizionati da continui problemi fisici fino da quando Paul Pogba si è procurato una lesione del menisco laterale del ginocchio destro nell’amichevole contro il Barcellona con conseguente siparietto tra operazione e non operazione fino ai tanti infortuni muscolari seguiti al decorso del problema fisico. Sia Angel Di Maria che Federico Chiesa, come il francese, hanno saltato praticamente tutta la preparazione estiva e su loro tre era stata studiata la Juventus 2022/23. Senza contare che Dusan Vlahovic, bomber principe della squadra, non solo ha saltato 8 gare di campionato ma ha giocato tutta la stagione condizionato dalla pubalgia.
Fattore fuori campo: -15, +15, -10
È forse colpa di Massimiliano Allegri se la Juventus ha avuto continue variazioni di classifica vivendo una stagione paradossale?
I bianconeri sono partiti in una stagione dove erano visti come favoriti per la vittoria dello Scudetto e pronti per giocarsela in Champions League. Se la prima parte della stagione, per capirci fino ai Mondiali in Qatar, è stata condizionata dagli infortuni da gennaio in poi le cose sono cambiate ma in peggio condizionate da una scellerata gestione della questione “caso plusvalenze”. Non voglio entrare di certo nello specifico del se la Juventus andava punita o meno, se andavano punite o meno altre società, se i bianconeri siano o meno protagonisti di un qualcosa che li ha avvantaggiati, ma voglio solo analizzare quello che è accaduto.
A novembre del 2022 si dimette l’intero Cda della Juventus in un clima totalmente surreale. A gennaio del 2023, subito dopo il ko pesantissimo di Napoli per 5-1, i bianconeri ricevono una penalizzazione di 15 punti. Il 20 aprile il Collegio di Garanzia per lo Sport presso il Coni restituisce i 15 punti alla Juve. Il 22 maggio, a dieci minuti dall’inizio della gara contro l’Empoli, la squadra bianconera riceve una nuova penalizzazione di 10 punti. In uno scenario normale, dove vige la democrazia, non si può negare che sia stato un percorso in grado di condizionare le prestazioni sportive di chi è sceso in campo con la sensazione che vincere non servisse a nulla
Gli scandali arbitrali: da Candreva al Var rotto
È forse colpa di Massimiliano Allegri se la Juventus è stata protagonista di situazioni arbitrali alquanto contestabili?
Non si vuole aprire una polemica sugli arbitri e dire che la colpa del fallimento stagionale sia da additare sui direttori di gara. Vanno però evidenziate alcune situazioni che sono state sotto gli occhi di tutti. Prima di fare un eventuale elenco, con tutti gli errori a sfavore o a favore dei bianconeri che sono normali in una stagione, sarebbe meglio evidenziare qualcosa che non può essere contestato, che è oggettivo, che è sotto gli occhi di tutti e che non ha avuto la giusta rilevanza.
11 settembre 2022, allo Stadio Allianz di Torino si presenta la Salernitana che chiude il primo tempo 2-0 con i gol di Antonio Candreva e Krzysztof Piatek su calcio di rigore. Al minuto 51 la riapre Gleison Bremer e al 93esimo segna il pari Leonardo Bonucci. Dopo poco la Juventus segna il gol della vittoria con Arek Milik che avrebbe dato un successo in grado di invertire psicologicamente quel momento di stagione. L’arbitro e il guardalinee convalidano il gol, il var richiama Matteo Marcerano che annulla per fuorigioco la rete. La squadra è senza parole, Antonio Candreva è infatti rimasto sulla bandierina e tiene in gioco il polacco in maniera evidente, il guardalinee tiene giù la bandierina perché lo vede ma la linea tracciata dal var non lo considera, si dirà che non c’erano le immagini. L’arbitro sul campo come fa a non considerare il guardalinee e le parole dei giocatori bianconeri? Errore tecnico del var inaccettabile, mai visto prima e che per il regolamento potrebbe portare alla ripetizione della partita, ma la società rimane in silenzio. Nella gara dopo la Juventus perderà col Monza.
Si tratta solo della punta dell’iceberg perché ci sarebbero da raccontare tanti altri episodi come quello che vede Palomino cinturare Milik in piena area di rigore, sotto gli occhi dell’arbitro, o un gol di Manuel Locatelli che avrebbe portato i bianconeri sul 2-0 contro la Roma all’Olimpico, gol annullato per un fallo di mano di Vlahovic spintonato da Smalling, cosa non presa in considerazione oppure la spinta di Sergej Milinkovic-Savic su Alex Sandro che porta all’1-0 nella gara dell’Olimpico contro la Lazio fino al gol valido annullato a Di Maria contro il Napoli che in pochi minuti portava la Juve dal vincere al perdere in casa contro il Napoli. Ma un altro errore gigantesco, o meglio un’anomalia inaccettabile, è legato alla sfida Bologna-Juventus terminata 1-1. Nel primo tempo viene assegnato un rigore al Bologna sul risultato di 0-0 per un fallo di Danilo su Orsolini. Al di là dell’errore su un fallo tutto da rivedere c’è, a inizio azione, una chiara spinta su Alex Sandro. Ma ancora peggio è un’altra cosa, l’arbitro viene richiamato da un check del var ma non può andare a riguardare l’occasione al monitor a bordocampo. Il perché è ancora più assurdo, c’è un problema tecnico e lo schermo non funziona. Indovinate cosa diceva in questo caso il regolamento?
Le prestazioni imbarazzanti dei singoli
È forse colpa di Massimiliano Allegri se alcuni giocatori cardine sono stati protagonisti di prestazioni imbarazzanti?
Partiamo da Angel Di Maria. Il Fideo è stato l’acquisto che ha fatto tremare il cuore dei tifosi, ma deve essere definito assolutamente come un acquisto totalmente sbagliato. Il calciatore argentino fino a novembre non si vede, tra infortuni e squalifiche, per un episodio deplorevole contro il Monza. L’unico pensiero di Di Maria è il Mondiale, nei confronti della tifoseria bianconera c’è un totale disinteresse, una mancanza di rispetto per chi ha fatto ponti d’oro per portarlo a Torino. Da gennaio Di Maria torna a disposizione, ma le sue prestazioni sono tutte da rivedere. Il calciatore sembra davvero accendersi solo quando ha voglia, regalando perle da campione assoluto, come quelle col Nantes in Europa League, ma diventando di fatto un calciatore inutile in molte gare. Fino alla gara col Bologna dove rimane a Torino saltando la trasferta per un risentimento fisico, ma dove aleggia la sensazione e l’indiscrezione che non avesse voglia semplicemente di parteciparvi. L’errore col Siviglia, quando si invola solo in porta e ignorando Kean fa un pallonetto inspiegabile, è la fotografia della sua stagione con la totale mancanza di rispetto e attenzione per una maglia gloriosa come quella dei bianconeri.
Alcuni calciatori sembrano essere arrivati alla fine del loro percorso di carriera, rendendosi protagonisti anche di partite vergognose. Alex Sandro, Juan Cuadrado e Leonardo Bonucci su tutti sono stati il simbolo di una Juventus che fu e oggi non funziona più. Errori imbarazzanti, condizioni fisiche approssimative, quest’anno hanno dimenticato anche di essere leader in campo eccezion fatta per Leo che in panchina è stato una guida ma fuori ha fatto poco o niente. Allegri è stato costretto a puntare soprattutto sui due sudamericani per mancanza di alternative in rosa. Infine si arriva alla pietra dello scandalo Dusan Vlahovic. Parziale scusante di un’annata orribile è la pubalgia con cui convive ormai da tempo, ma se un calciatore viene pagato 80 milioni di euro deve essere decisivo sempre e comunque. Il serbo non solo ha segnato 14 reti in 42 partite, ma non ha mai inciso ed è risultato un elemento estraneo alla squadra. Kostic ha messo talmente tanti palloni dentro l’area di rigore che Dusan avrebbe dovuto segnare almeno il doppio dei gol. I suo movimenti sbagliati, il suo nervosismo, ma soprattutto i tanti, troppi gol sbagliati anche a tu per tu col portiere oltre la mancanza di voglia non sembrano essere da additare ad Allegri.
Le colpe di Allegri e i falsi luoghi comuni
Max Allegri ha le sue colpe ovviamente, da allenatore della Juventus non può non essere messo dentro al calderone di chi ha generato questo disastro sportivo. Il tecnico livornese però è davvero l’ultimo dei colpevoli in una stagione complicata come quella che stiamo portando al termine. Nonostante questo non si possono evidenziare alcune cose, spiegandone le attenuanti. Uno degli errori di Max è stato sicuramente quello di insistere troppo su alcuni calciatori che sono evidentemente inutili al progetto Juventus anche se le scelte alle volte sono state obbligate. Prendiamo Juan Cuadrado, quest’anno non ha praticamente mai inciso, anzi spesso è stato dannoso per questa squadra. Ma chi poteva schierare Max che appena inseriva Mattia De Sciglio, protagonista di una buona stagione, veniva fischiato e criticato dai media. Un altro su cui forse Max si è un po’ ostinato è Dusan Vlahovic, che quest’anno è stato impalpabile e anche svogliato. Fino a Di Maria che forse doveva essere messo fuori rosa già a novembre per i comportamenti che non facevano presagire nulla di buono. In entrambi i casi però la mano della società sarà stata importante dietro.
Capitolo modulo. Questa squadra era stata studiata per giocare con il 4-3-3, ma non ci ha giocato praticamente mai. Quando è stata schierata in campo la squadra ha girato a un livello di maggior gittata come quel secondo tempo contro la Lazio dove Di Maria e Chiesa probabilmente hanno giocato la migliore gara della loro stagione. Va detto però che la prima parte di stagione ha portato l’allenatore a passare alla difesa a tre e ottenuto un filotto di otto vittorie di fila senza prendere nemmeno una rete. Quando si è giocato a quattro la squadra ha ballato pericolosamente, impedendo il salto verso il 4-3-3. Di certo questa squadra non ha mai trovato un’identità di gioco e la colpa è stata anche dell’allenatore, anche se pure in questo caso era abbastanza difficile riuscire a farlo.
Sfatiamo poi alcuni falsi miti legati a Max Allegri. Si è detto per anni che Allegri non valorizzava i giovani e che non migliorava i calciatori, cosa assolutamente non vera. Ricordiamo che nella prima stagione in bianconero fu proprio Max a far esplodere Rodrigo Bentancur, Moise Kean, Paul Pogba e Alvaro Morata buttandone tanti altri come Vitale e Gozzi poi però spariti dai grandi palcoscenici calcistici. Da quando è tornato ha iniziato una ricostruzione con la società facendo diventare centrocampisti di livello internazionale Niccolò Fagioli e Fabio Miretti, mostrando il talento di Samuel Iling Jr e Matias Soule. Si è parlato di Max come sia un tecnico difensivista e lo si faceva anche quando raggiungeva le finali di Champions League. Nel 2017 raggiunse Cardiff giocando con quattro punte (Mandzukic, Dybala, Higuain e Cuadrado). Anche quest’anno spesso è passato per un difensivista quando ha schierato un 3-5-2 che vedeva spesso sugli esterni due ali e non due difensori. Ma lo sappiamo, nel calcio in fondo trovare un colpevole è sempre la cosa più facile da fare.