Napoli, Luciano Splletti saluterà gli azzurri a fine stagione: le motivazioni dell’addio. La lunga lista di possibili tecnici per i partenopei
Non tutte le storie d’amore finiscono con il famoso “Happy end”, non vi sarà tra Luciano Spalletti ed Aurelio De Laurentiis. I due a fine stagione, tra poco più di due settimane quindi, si diranno addio. Manca l’ufficilità, certo, ma ormai la decisione del tecnico è stata presa e non si torna indietro.
Uno scudetto vissuto da protagonista, l’artefice principale di un titolo riportato in azzurro dopo 33 anni per poi dirsi addio; Spalletti ama Napoli ed il Napoli ma è il rapporto con il patron ad essere sfilacciato. E proprio questa situazione viscerale che l’allenatore vive con la città che gli ha “suggerito” di mettere la parola fine; troppo grande l’incertezza nel dare il massimo per una città e per i colori che gli sono entrati nel cuore definitivamente.
Storia ai titoli di coda, quindi. Un po’ come accaduto sempre con i predecessori del toscano, in primis Sarri; sembra quasi che ADL abbia la necessità di cambiare quando la guida tecnica prende il sopravvento nel cuore dei tifosi.
Il tecnico sperava che il patron almeno annunciasse la separazione ed invece, fin qui, vi sono state solo frecciate a vicenda, per un rapporto sempre più teso. Probabile che si tirerà avanti fino al prossimo 4 giugno, poi i saluti definitivi.
Due caratteri forti il patron ed il tecnico, con quest’ultimo pronto anche a stare un anno fermo pur di essere indipendente della sua vita. Spalletti non avrebbe gradito la Pec, un gesto che per il patron sembrava un atto di gentilezza e di stima nei suoi confronti. Solo l’apice di una serie di frizioni nate nell’ultimo anno. E chi pensava che, alla fine, i due avrebbero trovato una linea comune di accordo, resterà deluso.
In casa Napoli si apre ora la caccia al sostituto; De Laurentiis tenterà un ultimo, disperato tentativo per tenersi stretto il tecnico dello scudetto ma è già al lavoro per trovare una valida alternativa, per un progetto che deve continuare a crescere, sempre più ambizioso.
Ed anche il nome che eventualmente dovrà sedersi sulla panchina azzurra dovrà essere di rilievo e garanzia di successo. E quindi spazio all’usato sicuro, quel Rafa Benitez che fu il primo a regalare il processo di internazionalizzazione al Napoli. Sotto la gestione dello spagnolo arrivarono Coppa Italia e Supercoppa oltre ad una semifinale di Europa League.
Insomma, è assoluta garanzia di spessore internazionale e successi, ma anche una sorta di calamita per calciatori di grosso calibro eventualemnte da acquistare. I rapporti tra patron e tecnico sonon ottimi, Benitez ama la città di Napoli ed i primi contatti sono già partiti. È proprio lui la tentazione più forte degli azzurri, di ADL, anche nell’eventuale ipotesi di direttore dell’area tecnica con un giovane allenatore in panchina.
Se Benitez è tra i preferiti, altro tecnico stimato dal patron è Gasperini. Già vicino agli azzurri nel 2011, l’attuale tecnico dell’Atalanta è stimato per il suo lavoro con i giovani ma su di lui vi sono perplessità di natura tattica, considerato come Gasp giochi con la difesa a tre, tutt’altro che nelle corde della squadra Campione d’Italia.
Ed allora meglio virare altrove, perché se il sogno è Antonio Conte – altro nome di grido – ADL valuta anche profili meno rinomati. In tempi non sospetti espresse il suo apprezzamento per Vincenzo Italiano, solo cresciuto nel tempo, anche alla luce della qualificazione alla finale di Conference League conquistata con la Fiorentina.
Giovane e con il 4-3-3 nelle corde, l’ideale per il nuovo Napoli, proprio come Thiago Motta che a Bologna sta realizzando un lavoro davvero molto apprezzabile. E domenica prossima, in occasione della sfida al Dall’Ara, ci sarà anche la possibilità di vederlo da vicino.
Sogno proibitivo Jurgen Klopp, altro pallino del presidente è De Zerbi; avuto a Napoli da calciatore, l’allenatore del Brighton è uno dei migliori prospetti italiani ma dopo aver conquistato l’Europa League non vuole lasciare la Premier League.
Si battono, però, anche le piste straniere; in primis Nagelsmann, giovanissimo fenomeno ex Bayern Monaco; idee rivoluzionarie, 4-3-3 e gioco offensivo oltre che una necessità di rilanciarsi che potrebbe sfruttare De Laurentiis. Ed occhio anche all’ipotesi Galtier oppure un nome a sorpresa, magari quel Luis Enrique attualmente libero.
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