Juventus, c’è attesa per la sentenza della Corte Federale d’Appello sul caso plusvalenze: cosa rischia il club bianconero
Il giorno più lungo in casa Juve. Se Milik e compagni scenderanno in campo oggi contro l’Empoli per provare a conquistare punti pesanti e blindare la qualificazione alla prossima Champions League, nelle aule di tribunale si deciderà proprio il futuro prossimo del club bianconero.
La Corte Federale d’Appello si esprimerà nuovamente sulla penalizzazione da infliggere alla Juve per il caso plusvalenze; c’è attesa per le richiede del procuratore Chinè che, dopo la richiesta del -9 poi diventato -15 lo scorso gennaio, potrebbe anche alzare la posta considerato come il suo impianto accusatorio abbia retto anche al cospetto del Collegio di Garanzia del Coni.
Tiene banco l’aspetto dell’afflittività, un punto su cui si scontrano il procuratore e la difesa. Per il primo significa senza dubbio la mancata partecipazione alla prossima edizione della Champions League – almeno – per i bianconeri la pena è afflittiva anche scivolando dal secondo al quarto posto, considerato i milioni di euro di differenza tra le due posizioni.
La difesa, peraltro, chiede una pena congua, con l’afflittività, nel caso, da rimandare alla prossima stagione. Anche su questo verte il nocciolo della questione, con il procuratore federale che potrebbe ugualmente chiedere tra gli 11 ed i 13 punti. Un piccolo sconto rispetto ai 15 di qualche mese fa ma sufficiente per estromettere i bianconeri dalla prossima Champions.
Una situazione spinosa, con il verdetto che potrebbe arrivare già in giornata, probabilmente a chiusura della Borsa e quindi poco prima che la Juve scenda in campo contro l’Empoli. La Juve, in caso di una sentenza troppo dura, potrebbe rivolgersi nuovamente al Collegio di Garanzia del Coni. Una scelta legittima, ma sicuramente meno ficcante rispetto alla prima volta.
L’ultimo organo di giudizio sportivo ha infatti già sostenuto come sia la Corte d’Appello competente e chiamata a decidere sulla pena. In ballo, d’altronde, c’è solo da stabilire il ruolo dei dirigenti non apicali, tra cui Pavel Nedved. Ai fini della penalizzazione andranno spiegate le responsabilità di questi dirigenti evidenziandone anche il loro ruolo.
Dalla sentenza sulle plusvalenze, poi, si passerà alla manovra stipendi, per una primavera davvero bollente in casa Juve. I bianconeri, è bene chiarirlo, possono ancora patteggiare anche se in questo caso la riduzione della pena sarebbe solo di un terzo e non della metà, come sarebbe accaduto prima del deferimento.
Già, ma quale sarebbe la pena? Proprio su questo punto focale si snoda tutto. La manovra stipendi ed il caso plusvalenze, anche indirettamente, sono infatti collegati tra loro. La Juve può rischiare dalla multa alla penalizzazione per un processo che si allargherà anche alle partership con altre società ed i rapporti con agenti.
I tempi, peraltro, sarebbero troppo lunghi per finire il tutto entra la fine di questa stagione, con la deadline fissata nel prossimo 30 giugno. Il processo in primo grado si dovrebbe eseguire il 15 giugno, con il mese di luglio che inevitabilmente sarebbe quello dell’appello, con l’eventuale pena afflittiva – può anche essere prosciolto il club bianconero – da scontare sulla prossima stagione.
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