E’ venuto a mancare a dicembre e tutti lo ricordano sempre con affetto, specialmente il suo capitano al Bologna
Una morte improvvisa dopo che il peggio sembrava passato, una ricaduta che è stata fatale per Sinisa Mihajlovic che da tempo combatteva contro una brutta malattia: l’allenatore ha lottato e nel frattempo si è fatto rivedere in panchina con la sua squadra, d’altronde nel vocabolario di Sinisa il termine ‘mollare’ non era contemplato. Un grande uomo, prima ancora che un grande calciatore, motivo per il quale in tantissimi lo ricordano sempre con grande affetto.
Tra le persone a lui più affezionate c’è sicuramente Roberto Soriano, suo capitano al Bologna: il centrocampista non ha mai trattenuto l’emozione e le lacrime quando ha parlato del suo allenatore. I due avevano una buona intesa sul lavoro, ma soprattutto un importante feeling fuori dal campo. La scomparsa di Sinisa che segnato le vite di molti e Roberto non ha perso mai l’occasione per ribadirlo.
Soriano: “La scomparsa di Sinisa è stata una tragedia”
Nel corso della sua intervista a La Gazzetta dello Sport, Roberto Soriano ha commentato la stagione del Bologna, facendo un riferimento anche all’indimenticato Sinisa Mihajlovic: “L’eventuale ottavo posto sarebbe un risultatone. Iniziamo la stagione male, arriva un nuovo allenatore, Sinisa a dicembre se ne va, ci lascia, e quando ne parlo mi vengono ancora brividi e lacrime perché per tutti è stata una botta enorme, un colpo negli affetti, una tragedia. E il contraccolpo è stato molto forte. Poi è arrivato Motta: con le sue idee, i suoi metodi, le proprie direttive e uno staff nuovo. Avevamo 6 punti dopo 6 partite, pochi di più a ottobre, poteva essere un’annata brutta ma si è rivelata bella, pina, forte: la gente di Bologna ha ritrovato entusiasmo e sia in casa che in trasferta lo dimostra“.
Poi Soriano chiosa parlando della possibile volata finale, quando mancano tre gare al termine della stagione: “Un capitano in questi casi dice una cosa: c’è il traguardo lì davanti, mancano solo tre partite per prenderlo e non contano stanchezze, pensieri o altro. Conta non rendere normale una stagione che è stata speciale per mille aspetti. Non dipenderà solo da noi… ma molto dipenderà da noi: è l’ultimo sforzo. L’ottavo posto è alla portata e per tutto quel che è successo sarebbe appunto come arrivare su un altro pianeta”