In casa Inter è scoppiata la bufera: è intervenuto l’ad Marotta a protestare ufficialmente. A rischio c’è la salute dei calciatori
La Lega Calcio ha ufficializzato ieri sera gli orari del penultimo turno di campionato ed in casa Inter è scoppiata la bufera. I nerazzurri, infatti, avranno un finale di stagione più intenso di un ingorgo nell’ora di punta, tra campionato, finale di Coppa Italia e, soprattutto, di Champions League.
Ed il club meneghino, proprio in virtù di questo vero e proprio affollamento di gare ravvicinate, si aspettava da via Rosellini almeno un po’ di riguardo. Invece i nerazzurri si sono sentiti addirittura penalizzati da quanto accaduto. La sfida contro l’Atalanta, che peraltro può essere decisiva per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, si giocherà infatti in anticipo, sabato 27 maggio con calcio d’inizio alle 20.45.
Un anticipo considerato superfluo in casa nerazzurra e perfino dannoso, considerato come il mercoledì precedente – quindi tre giorni prima, circa 72 ore – Dzeko e compagni siano impegnati all’Olimpico di Roma nella finale di Coppa Italia. Sfida che, peraltro, arriva a tre giorni di distanza da Napoli-Inter, in programma domenica alle 18, per un vero e proprio tour de force quasi senza precedenti.
Una situazione considerata intollerabile dall’Inter che ha protestato vibratamente per bocca del suo Ad, Giuseppe Marotta. Il dirigente ha evidenziato come la sfida contro la Dea si sarebbe potuta giocare anche in posticipo, lunedì sera o, comunque, nella serata di domenica.
Una decisione che non è andata giù a Marotta, che ha sottolineato come la finale di Coppa Italia potrebbe protrarsi oltre il novantesimo andando ulteriormente a mettere a rischio l’incolumità degli atleti, chiamati a scendere in campo tre volte in una settimana.
L’anticipo relativo alla sfida tra Inter ed Atalanta, peraltro, è stato dettato da esigenze televisive e questo aspetto ha suscitato il maggior malumore in casa nerazzurra. La squadra di Inzaghi, dopo la finale di Coppa Italia, tornerà a Milano nella nottata tra mercoledì e giovedì, con evidenti ripercussioni anche sugli allenamenti. Il giovedì decidato allo scarico per poi entrare già nel pregara venerdì.
In casa Inter si aspettavano un trattamento migliore, considerato come la settimana successiva i nerazzurri non abbiano impegni; il timore maggiore alla Pinetina è un sovraccarico di fatica sui muscoli dei calciatori che possa poi provocare infortuni in vista della finalissima del 10 giugno.
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