Arnautovic trascina il Bologna, è l’oggetto del desiderio delle big: il 34enne austriaco è pronto per il salto di qualità.
Arnautovic scalpita. L’attaccante torna a segnare dopo 4 mesi e lo fa nella prestazione maiuscola dei felsinei contro la Cremonese: il Bologna si porta a casa la partita, ma anche qualche consapevolezza: la prima è che l’attaccante austriaco non rimane a guardare. Ai microfoni di DAZN si è detto contento per la vittoria del Bologna e che abbia ritrovato il gol è un toccasana, poi quella specifica: “Voglio giocare sempre più”. Non è solo uno sfogo dopo essere tornato disponibile.
Rappresenta, piuttosto, una vera e propria volontà di essere al centro di un progetto: l’austriaco non è più giovanissimo – rapportando l’anagrafe agli standard del calcio – a 34 anni se passa il treno di una big lo devi prendere al volo. Milan e Roma sono alla finestra da tempo: l’interesse nei confronti del centravanti si è acuito. I motivi sono facili da capire: a Milano Giroud ha bisogno di una sicurezza che lo affianchi o lo faccia rifiatare nei momenti di stanca.
La Roma, invece, deve ritrovare certezze sul piano offensivo. Abraham potrebbe partire come “vittima sacrificale” sul mercato. Il problema più grave, però, è il rincalzo: la riserva principale, oggi, si chiama Andrea Belotti. Dire che non ha reso come la società avrebbe voluto è un eufemismo: Belotti ha tradito le attese e non è detto che rimanga un altro anno nella Capitale. L’attaccante di Vienna potrebbe fare al caso di Mourinho con il quale ha feeling da tempi non sospetti: quest’intesa costa.
Non troppo sul piano dell’ingaggio, ecco perché fa gola a molti: 3 milioni a stagione, nella fattispecie, che con il decreto crescita diventano 4,5. Si può fare, anzi si deve fare. L’estate servirà a questo: a capire, principalmente, dove sarà diretto il 34enne. L’ok a partire glielo ha dato persino Thiago Motta: “A 34 anni, se arriva un’offerta importante, è giusto che vada. La partenza sarebbe giustificata, può competere in Europa”.
Secondo l’ex Inter e PSG è pronto, lo pensano anche – fra gli altri – Milan e Roma. Tra pensieri e propositi c’è di mezzo un mondo: l’universo del fare che impone necessariamente sedersi attorno a un tavolo per discutere. In un unico filo rosso che collega Trigoria e Milanello, bisogna capire se a spuntarla – restando sull’armocromia – sarà il giallo o il nero per “soli” 7 milioni di euro a fronte di un contratto con i felsinei che scade nel 2025. 700 giorni che potrebbero essere cancellati con un colpo di spugna, anzi: con una firma.
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