Manchester City-Inter si avvicina e Beppe Bergomi spiega come marcare Erling Haaland e scherza su come avrebbe difeso contro di lui
Sale la tensione per la finale di Champions League tra Manchester City e Inter, nonostante manchino davvero tanti giorni al match. Le squadre hanno raggiunto un traguardo straordinario, soprattutto i nerazzurri che al sorteggio dei gironi sembrava spacciata, avendo pescato Bayern Monaco e Barcellona.
Inzaghi ha vissuto momenti di alti e bassi, soprattutto in campionato, dove la sua formazione ha perso 11 partite. E infatti, il suo operato è stato messo anche in discussione. Non da Beppe Bergomi. L’ex capitano dell’Inter ha sempre difeso il tecnico e l’ha ribadito all’evento benefico Aspria Charity Football: “Quando vinci Supercoppa o Coppa Italia e batti sempre Juve o Milan, significa che c’è del valore. Ho sempre pensato che non andava messo in discussione. Pensate se l’avessero esonerato: cosa ci racconteremo adesso?“.
Ma tra le domande dei giornalisti presenti all’evento, non poteva mancare anche una in riferimento alla finale di Champions: ecco il consiglio di Bergomi su come difendere Haaland. E su come l’avrebbe difeso lui ai suoi tempi…
Erling Haaland è sicuramente uno degli uomini più pericolosi della formazione inglese contro cui la difesa disegnata da Inzaghi dovrà fare molta attenzione. Di certo non è l’unico da tenere a bada, ma bisognerà pensare ad alcune trappole per arginarlo. E come l’avrebbe fermato Bergomi a suo tempo un attaccante come Haaland?
La risposta dello Zio è stata piuttosto divertente: “Il calcio è cambiato – ride Bergomi – Una volta si menava di più, ora ti ammoniscono appena fai fallo“. Poi torna serio: “Bisogna lavorare di squadra. L’importante è non dargli la profondità, chiudere bene e cercare di ripartire. Bisognerà alternare tra pressione alta e difesa bassa. Poi però vedi il Manchester City battere il Real Madrid 4-0…diventa difficile. Però è una partita secca, una finale, entrano in gioco altre componenti…”
Se per l’Inter Haaland è il pericolo numero 1, anche Guardiola ha di che preoccuparsi. Infatti, il tecnico catalano, consapevole della forza della sua squadra, sa bene che le squadre italiane sono ostiche e possono resistere molto bene alla potenza e tecnica del City. “Noi italiani tatticamente siamo bravi, cerchiamo di incartare la partita – spiega Bergomi, facendo l’esempio di Bayer Leverkusen-Roma – Guardiola vede questo tipo di trappola“.
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