La Juventus si avvicina al momento della verità, tra dubbi e inquietudine su sentenze e conseguenze ecco la proposta del ministro Giorgetti.
La Juventus che stasera sarà impegnata sul difficile campo del Siviglia per giocarsi l’accesso alla finale d’Europa League attende il verdetto più importante. Quello che arriverà dal processo per plusvalenze e manovra stipendi. Sulla spinosa questione scende in campo anche la politica e a prendere la parola è il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.
La stagione 2022-23 della Juventus sarà ricordata da tutti i tifosi bianconeri come una delle più travagliate ed imprevedibili di sempre. Dall’iniziale entusiasmo dato da un mercato stellare si è passati all’amarezza per i tanti infortuni che hanno innescato una crisi di gioco, ma soprattutto di risultati, culminata con l’eliminazione dalla Champions League. Allegri, seppur con un gioco molto criticato, è riuscito a rimettersi in carreggiata quando poi però sui bianconeri è piombata la discussa penalizzazione di 15 punti.
Ciononostante la Juventus ha saputo rialzarsi fino ad arrivare fino alla terza posizione, grazie alla sospensione della penalizzazione, oltre a giocarsi l’accesso alla finale d’Europa League. Ora però la questione penalizzazione e punti torna a preoccupare, anche perché se il criterio sarà quello dell’afflittività, per i bianconeri potrebbero non esserci speranze di giocare le coppe nella prossima stagione. La proposta di Giorgetti però se da un lato può sembrare una manna dal cielo, dall’altra rischia di affossare ancora di più il club.
La Juventus sia arrivando tra le prime quattro in Serie A, che vincendo l’Europa League, rischia di veder resa vana ogni sua fatica da una sentenza che pare orientata verso l’esclusione dalle coppe europee. Il ministro Giorgetti però non è d’accordo ed in occasione del suo intervento al Foro Italico in occasione di “Vita da campioni“, ha lanciato la sua proposta.
“Se ragionassimo come Agenzia delle Entrate non avrebbe senso togliere i punti alla Juventus” ha detto il ministro dell’economia e delle finanze del governo in carica. “Se l’accusa è di falso in bilancio – ha continuato Giorgetti – allora dovrebbero essere colpiti i beni, quindi lo stadio, che è di proprietà del club“.
Proseguendo il suo intervento il ministro ha anche fatto presente come lo stesso ministro Abodi stia riflettendo sull’opportunità di un intervento sull’organizzazione della giustizia sportiva, dal momento in cui gli eventi hanno condotto ad una situazione definita “parossistica” in cui i tifosi fanno il tifo per i giudici sportivi. Tuttavia la realtà è forse ancora più dura per la Juventus, perché una cosa non esclude l’altra.
Se sarà confermato il falso in bilancio infatti la giustizia ordinaria prevede fino alla reclusione dei dirigenti che si sono macchiati del reato e pene pecuniarie che, in caso il club non fosse in grado di pagare, potrebbero mettere in pericolo proprietà come lo stadio. Sul fronte sportivo invece in caso di comprovata colpevolezza la Juventus avrebbe violato i concetti di lealtà sportiva traendo illecito vantaggio sugli avversari, che viene punito con penalizzazioni e revoca di trofei.
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