Una buona parte della rosa del Milan è ormai arrivata a fine corsa e in estate si volterà pagina. Tutti i probabili partenti da giugno.
Il Milan di Pioli ha vissuto a suo modo una sorta di “mini-ciclo“. Rialzandosi dopo la disfatta di Bergamo, con quel 5:0 dell’Atalanta a pochi giorni da Natale, la ricostruzione è iniziata quando dopo Pioli è ritornato a dare manforte Zlatan Ibrahimovic. Da quel momento è stato un crescendo contraddistinto dal ritorno in Champions League prima, dallo Scudetto poi, quindi dalla semifinale di quest’anno. Un percorso con tanti protagonisti che, se il Milan vorrà continuare a crescere, dovrà salutare, per motivi diversi ma ad ogni modo non più trascurabili.
Tra le note dolenti per i tifosi milanisti che ieri iniziavano a metabolizzare la sconfitta nell’euroderby, cosa a cui non erano evidentemente abituati, è apparso un bagliore di speranza rappresentato da un appello fatto da Paolo Maldini. Il DT milanista ha dichiarato apertamente i limiti di questa rosa e invocato la proprietà con un eloquente “Ora bisogna investire“.
Il Milan è del resto una delle poche squadre che può farlo senza dover vendere nessuno. Avendo ripianato il rosso raggiungendo il tanto agognato pareggio di bilancio, i rossoneri potranno muoversi in maniera più libera. Sperando ovviamente che in un modo o nell’altro il Diavolo partecipi alla prossima Champions League, sia per usufruire di ulteriori introiti che per non perdere l’appeal da poco riacquisito. Un’altra mano a quello che sarà il tesoretto del Milan però arriverà dalle cessioni e dal liberarsi di alcuni esuberi, ecco quali.
In un caso o nell’altro sarà rifondazione. Ora a seconda di come finirà il campionato c’è da capire se riguarderà solo il gruppo squadra o andrà a coinvolgere addirittura panchina e, come scritto da qualcuno, in dirigenza. Il posto di Maldini e Massara in realtà sembra abbastanza al sicuro, così come quello di Pioli che è anche fresco di rinnovo.
A lasciare Milanello però saranno quei giocatori che per un motivo o per un altro non possono più garantire quello che occorre al Diavolo, integrità, prontezza e tecnica. A partire dal totem assoluto, Ibrahimovic, che pare sia al bivio tra il ritiro ed un ultimo anno al Monza. Il 41enne svedese ha fatto il suo, ma vederlo rientrare per qualche minuto per poi dover gettare dopo poco la spugna è stato l’emblema della situazione che lo riguarda. Nel reparto avanzato saluteranno con ogni probabilità anche Rebic, ormai l’ombra di sé stesso e mai in buone condizioni ed Origi, che non ha dato nulla di ciò che ci si aspettava da lui, ma che dovrebbe avere mercato in Premier League.
Saranno coinvolti nello svecchiamento generale anche i due portieri Tatarusanu e Mirante, mentre nel reparto difensivo si cercherà di piazzare Ballo Touré. Sul fronte prestiti e riscatti che non verranno esercitati, saranno rispediti sicuramente al mittente Dest e Bakayoko. Per Vranckx invece si proverà a discutere col Wolfsburg. Più complessa la questione Diaz, che in un Milan competitivo è evidente che non può essere titolare e quindi dovrà eventualmente essere riscattato ad una cifra congrua col benestare del Real Madrid, altrimenti no. Capolinea anche per Junior Messias, che nonostante l’innegabile stima, è chiaro che non sia il tipo di giocatore con cui presentarsi a certi livelli. Da capire il da farsi con Adli, che invece potrebbe scegliere di andare via in prestito.
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