Galliani, ospite a Che tempo che fa, ha raccontato tanti preziosi aneddoti a ripercorrere la sua storia nel Milan: il siparietto con Shevchenko ha commosso i tifosi rossoneri
In più di 30 anni nel calcio, tra Milan e Monza, Adriano Galliani è diventato una figura storica per il mondo del pallone in Italia. In particolare, il binomio con il presidente Silvio Berlusconi ha segnato un’era gloriosa per i rossoneri, ed ora ha portato per la prima volta in Serie A il Monza, acquistato quando era ancora nelle serie minori.
È quasi naturale, però, che la memoria dei tifosi vada soprattutto agli anni vissuti dall’amministratore delegato all’ombra di San Siro. Un periodo nel quale si è consolidato come uno dei dirigenti più credibili e importanti nell’industria del calcio europeo, dando al club una struttura, e dunque una squadra, vincente come pochissime altre in passato.
In occasione dell’uscita del suo nuovo libro, Le memorie di Adriano G. Storia di una passione infinita, l’imprenditore settantottenne è stato ospite da Fabio Fazio nel suo Che tempo che fa. E proprio in uno dei salotti più celebri della tv italiana, Galliani ha ricevuto una particolare sorpresa, parlando attraverso un collegamento con l’ex bomber milanista e Pallone d’Oro Andriy Shevchenko. Ed in quei pochi minuti insieme, i due hanno avuto uno scambio molto emozionante, ricordando con parole dolcissime i momenti vissuti insieme in rossonero.
Arrivato nella Milano rossonera nel 1999, l’ucraino è ricordato oggi come uno dei più grandi e vincenti attaccanti della storia del club. D’altro canto, giocare in una squadra di così alto livello ha forse contribuito a cambiare individualmente la carriera di Shevchenko, premiato con il Pallone d’Oro nel 2004. Proprio per questo, e forse anche per tanto altro, l’ex giocatore ha voluto rivolgere commoventi parole all’ex amministratore delegato: “Grazie a Galliani perché mi ha scelto e mi ha cambiato la vita“.
Per contro, Galliani ha risposto sulla stessa lunghezza d’onda, concedendosi anche un aneddoto curioso: “Tu hai cambiato la vita del Milan, Andriy – ha detto -. Il ricordo più bello è l’ultimo rigore suo del 2003″, ha quindi aggiunto, “quando guarda due, tre volte l’arbitro, segna e vinciamo la Champions. Per colpa sua andavo a dormire con la Coppa, rivedevo nella mia testa quel rigore con la paura che lo sbagliasse. Ho fallito anche dei matrimoni perché ho detto che è stato il più grande amore della mia vita“.
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