Milan, l’ex Ad Adriano Galliani racconta l’epopea rossonera: dagli acquisti di Sacchi, Donadoni e Van basten ai trionfi in serie
Una vita al Milan da Ad, protagonista nella costruzione di tante vittorie rossonere insieme al Presidente Berlusconi. Adriano Galliani, a pochi giorni dal ritorno della semifinale di Champions League, si è concesso una lunghissima intevista al Corriere della Sera dove ha pressocché parlato di tutto.
In primis ha svelato il suo rapporto con Berlusconi, nato per questioni extracalcistiche e poi sfociato anche nel mondo del football, con il ricordo della decisione di comprare il Milan, pochi giorni dopo il Capodanno del 1986, quando a St. Moritz, dov’erano in vacanza incontrarono gli Agnelli, padroni della Juve.
Sacchi è stato certamente uno dei tecnici più iconici dei rossoneri. “Lo intercettammo per strada, stava per andare alla Fiorentina. Gli feci firmare in bianco, scrissi 300 milioni, una cifra inferiore a quanto incassava al Parma in Serie B. Accettò a patto che venisse raddoppiato ad ogni trofeo vinto. Fece un miliardo e 200 milioni vincendo scudetto e Coppa dei Campioni“.
Una sfida infinita con la Juve, non solo sul campo, ma anche in sede di mercato. Galliani ha ricordato come invitò a cena nella sua villa di Arcore i Bortolotti, allora prorietari dell’Atalanta, per acquistare Donadoni strappandolo ai bianconeri.
Curioso anche l’aneddoto relativo a Marco Van Basten. “Avevamo l’accordo con Mantovani per Vialli, poi credo ci ripensò e così acquistammo il calciatore più forte mai visto, Marco Van Basten che purtroppo smise presto. L’intervento non riuscì e dovette smettere“. Indimenticabile il ricordo della prima vittoria della Coppa dei Campioni. “Il Camp Nou era tutto rossonero, a Barcellona c’era mezza politica e tutto il calcio italiano“.
Tante le Coppe vinte dal club rossonero ma anche la beffa clamorosa di Istanbul. “Al terzo gol di Crespo stavo cadendo giù da un muretto, Erdogan mi salvò. A fine partita io e Berlusconi restammo oltre mezz’ora seduti in tribuna senza parlare“.
Tanti i campioni passati a Casa Milan, da Boban a Rui Costa, acquistato nonostante il no iniziale di Berlusconi, perché “ho sempre capito quando Silvio dice no e pensa sì e così lo presi. Ed all’arrivo di Kakà fece un qualcosa di mai visto prima; mi chiese di essere messo da parte perché il brasiliano era più forte“.
Kakà ultimo Pallone d’Oro della Serie A ed il riferimento non può non andare alla Premier. “Fatturano quattro volte in più della Serie A, è sbilanciato il rapporto di forza“.
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