Stagione delicata terminata con la retrocessione: la Samp però deve soprattutto fare i conti con le faccende extra campo
La Sampdoria è retrocessa matematicamente la scorsa giornata di campionato, un epilogo quasi scontato al termine di una stagione veramente complessa per i doriani. Oltre al campo, a preoccupare sono le faccende extra che vedono il club alle prese con importanti problemi economici. Massimo Ferrero, a proposito di questo, si è espresso a La Gazzetta dello Sport per lanciare un appello, per salvare la Samp.
“I tifosi non meritavano questa enorme delusione. Con me al timone l’incubo non ci sarebbe stato, ma da 18 mesi io nella Samp non decido nulla. Non mi danno neanche un biglietto per entrare allo stadio”, ha esordito.
Poi su Garrone ha aggiunto: “Fu lui ad offrirmi la Samp, che era già in vendita da un paio di anni, ma senza acquirenti. Perché rinnegarlo? Mi regalò la Sampdoria al prezzo simbolico di un euro? Una verità parziale. Perché io ho pure ricomprato il marchio che era stato venduto a Banca Intesa per circa 30 milioni. Mi ha venduto il club a un euro, lasciato un contributo di 15 milioni e delle garanzie bancarie. Ma attenzione: con me ha risparmiato 30 milioni di perdite all’anno per 9 anni. Ora si riprenda la Samp, gliela ridò a un euro, non voglio nulla per me“.