La Juventus nella semifinale di Europa League si troverà di fronte una squadra esperta e attrezzata: i segreti della stagione del Siviglia
Tra la Juventus e la finale di Europa League c’è un ostacolo non da poco che prende il nome di Siviglia. La squadra spagnola è considerata una specialista nel vincere questo trofeo. Basti pensare che dal 2005 ad oggi lo ha alzato per ben 6 volte, di cui tre consecutive dal 2013 al 2016.
Insomma, si tratta di un avversario tosto ed esperto, che conosce molto bene la competizione e sa quali sono gli ingredienti da mettere in campo per arrivare fino in fondo. Ecco perché, i bianconeri, dovranno fare particolare attenzione alla società andalusa. La Juventus è reduce da un periodo di netto miglioramento di risultati. Dopo le 3 sconfitte consecutive, Di Maria e compagni hanno infatti centrato 2 vittorie con Lecce e Atalanta.
Successi che, oltre ad essere fondamentali per la classifica, possono giocare un ruolo chiave anche per rialzare l’asticella della fiducia e dell’entusiasmo. In un anno particolarmente complicato, a causa delle vicende extra campo, non è sicuramente facile riuscire a dare sempre il massimo trovando continue risorse mentali e fisiche. Ecco perché la sfida col Siviglia può rappresentare, anche e soprattutto, una sorta di riscatto per la Vecchia Signora.
Anche la stagione del Siviglia assomiglia più ad un paradosso che ad altro. Pur avendo cominciato in Champions League, proprio come i bianconeri, si è ritrovata retrocessa in Europa League a causa del terzo posto con il quale ha chiuso il Girone G, alle spalle di Manchester City e Borussia Dortmund. Allo stesso tempo anche in campionato la situazione non è stata tanto migliore, anzi. Per buona parte dell’anno il Siviglia è stato addirittura invischiato nella lotta per non retrocedere.
Sono stati diversi gli errori, con la scelta di affidare la panchina a Lopetegui prima e a Sampaoli poi. Entrambi non sono riusciti a tirare fuori dalle difficoltà gli andalusi, cosa che è invece riuscita al terzo allenatore stagionale: José Luis Mendilibar. Con un gioco non particolarmente entusiasmante, ma molto concreto, il tecnico ha infilato alcune vittorie consecutive che hanno permesso al Siviglia di respirare, fino a raggiungere l’attuale undicesima posizione. Slot comunque non abituale alle ambizioni di un club da sempre molto importante per il campionato spagnolo.
Quel che risulta incomprensibile è che il Siviglia può contare su una rosa veramente molto strutturata, con tanti calciatori di livello in tutti i reparti, specialmente quello offensivo. I nomi dei profili pericolosi sono i più svariati: da Suso a Ocampos passando per Lamela, Papu Gomez, Bryan Gil e arrivando al tandem d’attacco Rafa Mir-En Nesyri. Anche in mezzo al campo l’esperienza di Fernando (ex Manchester City) e Ivan Rakitic possono realmente fare la differenza.
La squadra è infatti stata costruita molto bene da Monchi, eppure qualcosa è andato storto. In campionato pensare ad un piazzamento europeo pare piuttosto complicato, ecco perché il Siviglia punta ad arrivare fino in fondo in Europa League: sia per guadagnarsi la Champions, sia per mettere in bacheca una storica settima coppa.
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