La formazione di Italiano affronterà gli svizzeri del Basilea per accedere alla finale di Conference: ecco perché è un avversario da nn sottovalutare.
Dopo la splendida cornice dell’Euroderby di ieri sera, le notti europee per le italiane proseguono anche oggi, con Juventus e Fiorentina impegnate rispettivamente in Europa e Conference League. Due partite che potrebbero nascondere diverse insidie e che non dovranno assolutamente essere sottovalutate dai due club della nostra Serie A.
Ma se entrambe dovessero vincere, l’Italia potrebbe vantare il dato storico di avere contemporaneamente in finale ben tre formazioni nelle tre rispettive competizioni europei. In particolare la formazione di Vincenzo Italiano arriva da un netto dominio in Conference, con l’unico neo relativo all’ultima sconfitta casalinga contro il Lech Poznan.
In ogni caso il suo cammino europeo resta altamente positivo. Iniziato dalla vittoria del girone A insieme all’Istanbul Basaksehir, passando per i successi su Sporting Braga, Sivasspor e proprio i polacchi del Lech Poznan. L’ultimo scoglio prima della finalissima è rappresentato dal Basilea, il secondo club più titolato del campionato svizzero.
Basilea, i segreti di una squadra da non sottovalutare
La stagione dei rossoblu è piuttosto paradossale. Come successo a tanti altri club, anche il Basilea ha puntato tutto sul percorso europeo, tralasciando poi il campionato. Parliamo infatti di una squadra che non può contare su una rosa così attrezzata, in grado di attutire le fatiche fisiche e mentali del doppio impegno. C’è però anche da dire che la Super League svizzera non sia un campionato così complicato, a parte poche eccezioni (Young Boys su tutte).
La squadra di Vogel si trova infatti al quinto posto in classifica, ben lontano dalla prima posizione occupata proprio dallo Young Boys e attualmente distante ben 25 punti. In ogni caso il Basilea resta un avversario da rispettare, che è riuscito a eliminare il Trabszonspor, lo Slovan Bratislava e il Nizza. Come la maggior parte delle squadre svizzere può contare su una rosa giovane, dall’età media di 23 anni. E’ una formazione molto fisica, specialmente in mezzo al campo, dove i due talenti Diouf e Burger (rispettivamente classe 2003 e 2001), fanno valere il loro metro e novanta di struttura.
Sulle corsie esterne sono interessanti i profili di Sergio Lopez (scuola Real Madrid, anche se ultimamente reduce da alcuni problemi fisici) e Millar, entrambi dotati di gamba e di atletismo nel ricoprire tutta la fascia. I pericoli maggiori potrebbero però arrivare dal reparto offensivo. All’imprevedibilità di Amdouni, il Basilea può unire i gol di Zeqiri e Augustin, e la fisicità del giovane centravanti Fink (classe 2003).
La truppa di Vogel resta comunque una squadra molto equilibrata, che non segna tanto, ma che subisce anche pochi gol (è la seconda miglior difesa del campionato svizzero). A spiccare in questo senso è un assetto tattico che prevede spesso 5 uomini nel pacchetto difensivo e tanta compattezza centrale. Insomma, si tratta di una partita che potrà nascondere tante insidie, specialmente al ritorno al St. Jakob-Park. L’impianto da quasi 40 mila posti è un fortino in cui è difficile giocare per chiunque e in cui la Fiorentina dovrà essere abile ad ambientarsi fin dai primi minuti per evitare brutte sorprese.