Lo Stadio della Roma si arricchisce di un tassello importante: la delibera del Comune, c’è l’annuncio di Gualtieri. Che succede adesso.
Lo stadio della Roma, stavolta, si farà: c’è la delibera del Comune per l’interesse pubblico. Un passaggio simile fino a poco tempo fa sembrava utopia, ma Gualtieri ha deciso di andare fino in fondo. La giunta capitolina lo segue e ora che c’è la delibera è possibile procedere con gli altri passaggi: in primis il progetto definitivo, che dovrà essere consegnato dall’Associazione Sportiva Roma, per poter iniziare a discutere su qualcosa di concreto.
La prima certezza è il luogo, la seconda una società di consulenza che seguirà la società giallorossa nella messa a punto dei lavori. Prima della prima pietra c’è bisogno di un ultimo – ma non meno importante – passaggio: la conferenza dei servizi decisoria presso l’Aula Giulio Cesare. Terminato quest’ultimo step burocratico si dovrebbe iniziare a lavorare. I progetti sono già nella testa al punto che i cittadini di Pietralata sono divisi: il problema per la cittadinanza è il raccordo – inteso come collocazione e sviluppo – dei mezzi pubblici nelle varie zone.
Stadio della Roma, i prossimi passi: cosa cambia dopo la delibera
Il timore è quello di creare problemi alla viabilità, ma i Friedkin hanno assicurato che in tal senso ci sarà una riqualificazione importante della zona. Lo stadio deve continuare a rappresentare un’occasione per la città: nessun ostacolo, ma solo opportunità. Quelle che dovevano esserci anche con Pallotta, ma poi lungaggini, difficoltà e un’aspra diatriba legale hanno compromesso la riuscita dell’impianto. Ora, invece, sembra tutto pronto. Anche perché la Roma non vuole limitarsi solo allo stadio: interessano infatti tutte le strutture ricettive inerenti al progetto.
Bar, ristoranti, negozi e museo. Persino l’idea di affittare alcune sale per gli eventi, in stile Camp Nou di Barcellona. L’isola felice dei giallorossi è possibile: termine affatto scontato visti i troppi anni di attesa senza riscontro. L’impianto, inizialmente, doveva chiamarsi Franco Sensi. In onore al Presidente che ha riportato uno Scudetto a Roma dopo 18 anni. Questo era il disegno iniziale, poi tante cose – e altrettante proprietà – sono cambiate. Ora è arrivato il momento di fare i conti con il presente e anche un pezzetto di futuro. Quell’ambizione datata, ma sempre attuale, presto potrebbe diventare realtà.