Il futuro di Simone Inzaghi all’Inter è sempre più nebuloso: arriva una confessione a sorpresa sul suo possibile esonero
E’ tempo di eurodeby in Champions League, con Milan ed Inter in campo per l’andata della semifinale della comptizione più importante per club. Un deja vu, considerato come le due formazioni si sfidarano già nel maggio 2003. In quell’anno fu il Milan a volare in finale ed a vincere poi la manifestazione battendo in finale la Juventus.
La Gazzetta dello Sport ha intervistato Massimo Moratti, ex presidente dei nerazzurri, che ricorda ancora quella sfida. “Kallon avrebbe dovuto sergnare davanti ad Abbiati” il suo primo ricordo, l’errore decisivo del nigeriano che spalancò la finale ai rossoneri. “Oggi sono solo un tifoso rispetto alla semifinale del 2003” ha aggiunto, ammettendo come vi sia grande rammarico per il doppio pareggio che con il nuovo regolamento attualmente in vigore porterebbe ai supplementari.
“E’ il momento della ‘vendetta’ sportiva; sarà decisiva la gara di andata – ha poi aggiunto l’ex presidente – perché nel match di ritorno sarà maggiore l’ansia“. La sua Inter scese in campo con Kallon e Ventola (oltre ad un giovanissimo Martins) per l’indisponibilità di Vieri e con Crespo in non perfette condizioni. Oggi è il Milan che rischia di perdere Leao. “Sarebbe nel caso una grave perdita per i rossoneri ma al fischio d’inizio le emozioni azzerano tutto” ha sostenuto l’ex patron.
Il patron ha poi analizzato le possibili scelte di Simone Inzaghi, puntando tutte le fiches su un solo uomo. “Barella sia in campo che fuori sta diventando un simbolo e lo considero il motore ed apprezzo anche l’atteggiamento di Onana. Per fortuna, poi, c’è Lautaro Martinez che è in grande forma“.
Il Toro è praticamente imprescindibile e grande incertezza c’è sul partner dell’argentino. Chi scenderà in campo accanto al numero 10? Lukaku oppure Dzeko? Moratti ha la sua idea. “Lukaku, nei momenti delicati, è mancato tanto ma ora è decisamente in crescita” ha svelato Moratti che però considera Dzeko il miglior patner di Lautaro, almeno al momento.
La Champions League è anche una sorta di ultima chance per Simone Inzaghi di restare all’Inter, dopo il campionato tutt’altro che brillante. “Ha dimostrato la sua bravura sotto pressione e sotto il fuoco delle critiche, non è annegato ma è rimasto a galla ed ho apprezzato questo, ha carattere” ha spiegato Moratti riferendosi al tecnico. “Può darsi” ha poi ammesso a precisa domanda sull’esonero qualora fosse stato ancora presidente dell’Inter.
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