L’Euroderby sarà il crocevia della stagione per entrambi i club di Milano, ma Edin Dzeko vuole e può deciderlo: ecco perché.
I nerazzurri si sono tirati fuori con le unghie e con i denti da una situazione oltremodo critica: da quando Allegri gli ha urlato negli spogliatoi che sarebbero arrivati sesti, sembra come se Inzaghi & Co abbiano messo la quinta.
Due scontri diretti vinti, contro Roma e Lazio, prima il trionfo di Empoli, nel mezzo un perentorio e significativo 0-6 in casa di un Verona che aveva disperatamente bisogno di fare punti per salvarsi.
Nonostante l’ottimo filotto, però, la compagine nerazzurra non può dirsi tranquilla. A differenza di tante altre, le partite che mancano da giocare sono (minimo) sette e tutte di altissimo livello.
Innanzitutto l’Euroderby, andata e ritorno dove ci si giocherà la stagione. Fra una partita e l’altra, il match con il Sassuolo, da sempre abbatti-big. Tre giorni dopo lo scontro con il Milan, c’è la trasferta di Napoli, con gli azzurri già campioni d’Italia.
Vero che i partenopei potrebbero fare turn-over, ma anche Inzaghi dovrà stare attento, perché tre giorni dopo a Roma si gioca la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina.
Quindi, dopo appena quattro giorni, c’è un altro scontro importantissimo, quello contro l’Atalanta di Gasperini, diretta rivale per l’accesso in Champions.
Infine la trasferta di Torino contro i granata, che potrebbe essere semplice, ma sarebbe da folli sottovalutarli.
Il primo passo per andare a scacco in questo finale di stagione è senza alcun dubbio lo scontro in semifinale di Champions contro il Milan. Dopo il pareggio fra Manchester City e Real Madrid, è difficile ad oggi pronosticare chi sarà l’avversaria dell’italiana in finale, ma è certo che comunque vada, ad Istanbul sarà davvero dura.
Inzaghi, però, si affiderà probabilmente ad Edin Dzeko, il calciatore al quale più volte da quando è in Lombardia si è appeso nella speranza che lo tirasse fuori dalla melma.
Certamente i nerazzurri giocheranno con il solito 3-5-2: confermatissimo Onana in porta. Poi davanti a lui il trio è sempre lo stesso, reduce anche dalla vittoria di Roma contro Josè Mourinho, ovvero Bastoni e Darmian a fare i braccetti e Acerbi centrale. Quindi Barella e Mkhitaryan da mezzali, con Dumfries a destra e Dimarco a sinistra.
L’esclusione del regista è stata voluta: il ballottaggio è fra Calhanoglu nella sua nuova posizione, oppure l’evergreen Brozovic, che sta riprendendo credibilità.
In attacco sicuramente ci sarà Lautaro, quindi uno fra Dzeko e Lukaku. Il bosniaco, al momento, sembra partire in vantaggio nella scelta dei titolari, ma non è da escludere che possa decidere di inserirlo a gara in corso, con il belga dal primo minuto.
L’ex centravanti della Roma, però, potrebbe essere più funzionare per affrontare una difesa come quella dei rossoneri: grazie alla prestanza fisica e alla sua capacità nel gioco aereo, potrebbe essere fondamentale nel tenere su il pallone. Inoltre negli ultimi anni ha sviluppato l’abilità nel venirsi a prendere la sfera basso e aprire il gioco, da ottimo regista offensivo.
Queste caratteristiche permetterebbero a Inzaghi di mandare meno uomini a supporto delle punte e quindi di perdere certamente meno centimetri nelle folate offensive del diavolo in ripartenza.
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