La semifinale di Champions League tra Real Madrid e Manchester City metterà di fronte Benzema e Haaland: i numeri della loro stagione.
E’ tutto pronto per le semifinali di Champions League che sarà aperta dalla super sfida tra Real Madrid e Manchester City, da tutti considerata come una finale anticipata. Si tratta di un remake della scorsa edizione in cui la squadra di Guardiola cercherà di prendersi la rivincita stavolta potendo contare su un mostro come Haaland che ingaggerà un duello tra bomber con Karim Benzema.
A un anno di distanza Real Madrid e Manchester City si contendono nuovamente un posto in finale di Champions League. Nella scorsa stagione a esultare furono i Blancos, protagonisti di una rimonta incredibile che eliminò i Citizens ancora a caccia del primo trionfo europeo. Ne ha vinte 14 invece il club spagnolo che punterà sulla storia di questa competizione e sul suo giocatore simbolo, nonché il Pallone d’Oro in carica.
A 35 anni Benzema non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro a Erling Haaland, già uno dei migliori centravanti d’Europa ma ancora molto giovane. Insomma si tratta anche di uno scontro generazionale tra i terminali offensivi delle due squadre più forti al mondo che, chiunque conquisterà la qualificazione, saprà di essere la favorita nella finale di Istanbul.
Champions League, Benzema sfida Haaland: tutte le statistiche
Come ha detto Guardiola per sperare di vincere la Champions League devi per forza battere il Real Madrid. L’occasione per farlo sarà ancora in semifinale dove potrebbero fare la differenza i gol di Benzema e Haaland. Ne hanno già segnati tantissimi in questa stagione, soprattutto il fenomeno norvegese, ma è in queste partite che si vede chi sarà più decisivo.
A livello puramente di numeri Haaland non ha eguali perché ha segnato 51 gol in 46 presenze tra tutte le competizioni. Una media impressionante e irraggiungibile anche per un campione come Benzema, attualmente a 29 centri in 38 partite. Un bottino comunque di tutto rispetto per l’attaccante francese che è meno finalizzatore e lavora più per i compagni anche se il numero degli assist (6) rimane inferiore a quello del rivale (8).
In ogni caso il classe 2000, letteralmente devastante al suo primo anno in Premier League, non ha mai giocato partite di questo calibro in carriera e dovrà dimostrare di saper reggere la pressione. Al contrario del capitano del Real Madrid che è abituato a questi palcoscenici e ha già fatto vedere di esaltarsi quando la posta in palio diventa più alta.