L’attaccante della Juventus è tornato al gol, anche se il lungo periodo di digiuno ha lasciato un pesante solco negativo: gli scenari futuri.
Due vittorie di fila per risollevare il morale dopo un periodo prettamente negativo. La Juventus si riprende il secondo posto in classifica e consolida un piazzamento valido per la qualificazione alla prossima Champions League.
Tra le note più positive del primo pomeriggio di ieri, al di là della pesante vittoria ai danni dell’Atalanta, è il secondo gol consecutivo segnato da Dusan Vlahovic. Il suo digiuno realizzativo è dunque terminato e ora Allegri sa di poter puntare sul suo giovane centravanti per l’ultimissimo mese di stagione che vedrà i bianconeri giocarsi anche l’accesso alla finale di Europa League.
Dopo ben 11 partite senza segnare, Vlahovic è tornato al gol nel pomeriggio di mercoledì quando con una splendida girata di mancino ha siglato il definitivo 2-1 contro il Lecce. Una rete che ha sancito sia il ritorno al gol del classe 2000, ma anche il ritorno alla vittoria di una Juventus reduce da 3 sconfitte consecutive e un pareggio piuttosto incolore sul campo del Dall’Ara.
Vlahovic, futuro che assapora di incognita
La rete del 0-2 che ha chiuso la partita del Gewiss Stadium ha rappresentato un’ulteriore iniezione di fiducia per il centravanti scuola Partizan Belgrado. Sì, perché per un attaccante non c’è cosa peggiore di non riuscire ad andare in gol. Il rischio di finire in un circolo vizioso di negatività è dietro l’angolo e Vlahovic, senza dubbio, l’ha provato sulla sua stessa pelle.
Ora, però, il peggio sempre ormai alle spalle e Dusan vuole recuperare il tempo perso, cercando di segnare gol decisivi in questo finale di stagione. Allegri e la Juventus lo hanno voluto aspettare, supportandolo e sostenendolo nelle difficoltà. Nonostante i due gol consecutivi, però, il suo futuro in bianconero resta pesantemente in bilico.
Sì, perché il suo recente passato ha lasciato un’importante impronta negativa nella mente dei dirigenti e dello staff tecnico. Vlahovic è pur sempre un 23enne alla sua seconda stagione in un grande club come la Juventus, ma c’è da dire che da un investimento di quasi 80 milioni di euro ci si sarebbe aspettato qualcosa in più. 10 gol in campionato in 25 partite e poca incisività anche nelle Coppe Europee non sono un gran biglietto da visita, anzi. Il nuovo Dusan targato bianconero sembra un profilo ancora acerbo per certi palcoscenici piuttosto che un attaccante fatto e finito, pronto a trascinare i compagni alla vittoria come fatto nel recente passato da diversi suoi predecessori.
Ecco perché se in estate dovessero arrivare offerte importanti, specialmente dalla Premier League dove Vlahovic piace e non poco, la Juventus sarebbe disposta a sedersi ad un tavolo per trattare. E lo stesso attaccante sarebbe altresì disponibile ad ascoltare nuove proposte e sognare nuovi progetti. La sua esperienza alla Vecchia Signora, infatti, non lo sta coinvolgendo come pensava un anno e mezzo fa. Con un gioco non particolarmente prolifico come quello di Allegri, inoltre, pensare a nuove esperienze non rappresenta certamente un’eresia.