La Juve sonda Palladino in vista delle prossime stagioni. Chi sono gli altri profili passati dal ruolo di calciatore ad allenatore con i bianconeri.
Incognita allenatore in casa Juventus. Le voci su una possibile conferma di Massimiliano Allegri arrivano troppo spesso frammentate e non in grado di dare assoluta certezza sulla strada che vuole intraprendere la nuova dirigenza bianconera. Il tecnico toscano, infatti, non ha convinto a pieno e di conseguenza i punti interrogativi sulla sua permanenza si fanno sempre più insistenti.
E’ vero che ad Allegri va dato il merito di essere riuscito a tenere in piedi lo spogliatoio nel momento più buio della stagione, culminato con la penalizzazione di 15 punti. Tolto questo, però, la Juventus non ha di certo convinto più di tanto. I problemi principali arrivano da un gioco che non piace alla tifoseria, fatto troppo spesso di idee improvvisate da parte dei giocatori di maggiore qualità.
Ecco perché anche la dirigenza juventina sta valutando se pretendere qualcosa in più da un eventuale allenatore. Allegri può contare su una grandissima esperienza, ma probabilmente non è l’uomo adatto per aprire un nuovo ciclo vincente. In questo senso, nelle ultime settimane, si è parlato di un possibile interessamento dei bianconeri per Raffaele Palladino.
Palladino, sulle orme di altri grandi allenatori
L’allenatore del Monza è senza dubbio uno dei migliori giovani nel suo ruolo. Subentrato a Stroppa ad inizio campionato, ha saputo trascinare i brianzoli ampiamente fuori dalla zona retrocessione, facendo addirittura assaporare l’aria di un possibile piazzamento europeo. Nella conferenza stampa odierna Palladino ha rivelato di non aver parlato e di non aver ricevuto nessuna chiamata da parte della Juventus. Ciò non toglie che in futuro i due percorsi possano incrociarsi.
In quel caso si tratterebbe della quinta personalità ad aver sia giocato che allenato con la Vecchia Signora. Sì, perché nell’ultimo ventennio sono altri quattro che hanno compiuto lo stesso passaggio. Il primo è stato Didier Deschamps che, dopo aver disputato ben 5 stagioni da calciatore bianconero (dal 1994 al 1999), nel 2006-07 ha deciso di sedersi sulla panchina, non lasciando però buoni ricordi.
Qualche anno più tardi la stessa strada è stata intrapresa da Ciro Ferrara. L’ex difensore napoletano ha giocato ben 11 stagioni alla Juventus (dal 1994 al 2005), collezionando oltre 250 presenze totali. Nel 2009-10 decide di accettare la proposta di allenare, finendo però travolto nella spirale negativa che stava attraversando la formazione bianconera in quel periodo, con tanto di esonero a gennaio.
L’uomo che ha lasciato i migliori ricordi è senza dubbio lui, Antonio Conte. Una vita in bianconero da giocatore, oltre 300 presenze e tantissimi trofei. Nel 2011-12 la dirigenza gli affida il ruolo di allenatore pur non avendo importanti esperienze alle spalle. Si dimostra un’autentica sorpresa: accompagna la Juventus alla vittoria del campionato, riporta una piena mentalità juventina e non solo. Pone soprattutto la base per il ciclo di successi culminato con ben 9 Scudetti consecutivi.
Infine, l’ultimo in ordine cronologico è Andrea Pirlo. Quattro anni di rinascita in bianconero (dal 2011 al 2015) nella fase finale di carriera da calciatore. Perno fondamentale del centrocampo che ha dominato in Italia e ha fatto faville anche in Europa. Da allenatore, nel 2020-21, passa dalla U23 alla prima squadra. Una scelta in controtendenza da parte della società, fin lì abituata a profili di ben altro spessore a livello di esperienza internazionale. Eppure il classe ’79 propone un buon calcio e porta a casa una Coppa Italia e una Supercoppa, facendo esplodere Chiesa e mettendo in mostra buone idee. La decisione di esonerarlo, a causa del mancato successo in campionato, risulta oggi essere stata un po’ troppo affrettata.