LDA, cantante e figlio di Gigi D’Alessio, ha raccontato tutta la sua passione per il Napoli: il curioso rito per la vittoria dello scudetto.
Il Napoli è davvero a un passo dalla conquista dello scudetto e probabilmente la matematica arriverà nella 33.a giornata di Serie A. Dopo che la Salernitana ha annullato il primo match-point ne arriva subito un altro nel turno infrasettimanale. I tifosi sono nuovamente pronti a scendere per le strade e festeggiare un tricolore atteso anche da un fan speciale come il cantante LDA, figlio di Gigi D’Alessio.
Dopo Juventus, Inter e Milan ci sarà un nuovo campione d’Italia per il quarto anno consecutivo. E’ il Napoli, vicinissimo al terzo titolo della sua storia a distanza di 33 anni dall’ultima volta quando in campo c’era un certo Diego Armando Maradona. L’entusiasmo in città è alla stelle e il popolo azzurro non vede l’ora di poter finalmente liberare tutta la propria gioia.
C’è chi come LDA, nato il 27 marzo 2003, vedrà per la prima volta la propria squadra vincere il tricolore. Un’emozione fortissima raccontata dallo stesso giovane cantante che, in una recente intervista, ha raccontato tutta la sua passione per il calcio trasmessa anche dal padre Gigi. Un forte attaccamento alla maglia partenopea che accomuna tutti i suoi conterranei come si è sempre visto nel corso degli anni.
Napoli, LDA tifoso speciale: cosa ha fatto per lo scudetto
Come agli migliaia di tifosi LDA, presente allo stadio Maradona, è stato gelato dal gol di Dia che ha rimandato la festa del Napoli. In ogni caso la gente non ha perso la speranza perché ormai è soltanto questione di tempo prima di poter godersi un meritato successo. Durante la stagione però era vietato pronunciare la fatidica parola “scudetto” e la scaramanzia ha coinvolto anche il cantante campano.
E’ stato un 2023 finora magico per LDA dal punto di vista professionale e non solo. Lo scorso febbraio la prima partecipazione al Festival di Sanremo, ora la vittoria dello scudetto del Napoli che è la realizzazione di un sogno per un grande tifoso come lui. Nel corso della stagione ha sempre supportato dal vivo o seguito da casa la squadra di Spalletti rispettando sempre un curioso rituale.
Una strana usanza che evidentemente ha portato bene visto i risultati: “Non guardo mai i primi dieci minuti delle partite. La prima volta è successo per caso e abbiamo vinto. Da quel giorno ho ripetuto la cosa per scaramanzia”. Insomma, pur di rischiare di perdere un gol degli azzurri, accende appositamente la televisione in ritardo che spesso guarda accanto a papà Gigi: “Io sono più tranquillo, lui è quello che strilla”.