VIERCHOWOD: “L’ALLEGRI BIS NON ERA DA FARE. A PRUZZO DIEDI UN CAZZOTTO”

Pietro Vierchowod, ex giocatore, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

Vierchowod
Vierchowod (Ansa Foto) – tvplay.it

“NON ERA DA FARE L’ALLEGRI BIS” – “Come ho detto in altre occasioni non avrei fatto un Allegri bis. Credo che questi risultati li avrebbe potuti fare qualunque altro tecnico. Ha fatto un po’ troppe sconfitte. Non penso all’ingaggio, penso proprio al fatto che non lo avrei ripreso perché o cambiavi tanti giocatori o non riprendevi lo stesso tecnico, nell’ultimo anno secondo me i risultati non sono buoni. La grandezza di una squadra è vincere in Europa e invece la Juventus in questi anni è sempre stata buttata fuori. Non avrei riprovato con un tecnico che ha perso due finali di Champions su due. Qualunque allenatore alla Juventus in Italia ha vinto, non ha spostato qualcosa in Europa Allegri. Io darei otto Scudetto per vincere una Champions League. Ha perso con il Real Madrid dopo un ottimo primo tempo, restando poi però negli spogliatoi nella ripresa. Se fai finali senza vincerne una vuol dire che in generale la Juventus da quel punto di vista ha un problema”.

“A PRUZZO DIEDI UN CAZZOTTO” – “Pruzzo era difficilissimo da marcare, sulle palle alte staccava in un modo che ti staccava di mezzo metro. Era molto pericoloso e tanti gol li ha fatti così. La palla poi la toccava abbastanza bene, non era un fenomeno, ma la toccava bene. A Firenze su un calcio d’angolo litigammo, gli diedi un cazzotto, fu espulso lui però. Meno male perché era fortissimo. In quell’occasione fu una fortuna non avere il VAR (ride ndr). Ci siamo trovati di recente a Brunico e mi ha ricordato proprio quell’episodio”.

“LA LAZIO CON L’INTER HA SBAGLIATO LA PARTITA” – “Non è questione di avere due rose, noi con la Sampdoria abbiamo vinto lo Scudetto giocando con i soliti undici, anche perché chi giocava non voleva uscire. Ho visto Lazio-Inter, il primo tempo ha fatto un’ottima gara la Lazio, poi però nell’intervallo è rimasta negli spogliatoi e l’Inter ha giocato nella metà campo avversaria. La Lazio era andata in vantaggio ma poi se ti metti dietro contro l’Inter vengono ad attaccarti, a pressarti e puoi ripartire solo in contropiede. Nella ripresa hai rinunciato troppo presto a giocarti la gara, a Milano e contro l’Inter. Lo sbaglio è stato quello di tirarsi dietro fin da subito nella ripresa, sono lunghi 45 minuti. Avrebbe dovuto rigiocare come nel primo tempo dove ha avuto più di qualche occasione. Se invece lasci il pallino all’Inter li costringi quasi a venirti ad attaccare. Secondo me la gara è stata sbagliata”.

“QUANDO ERAVAMO IN DIFFICOLTÀ DAVAMO PALLA A VIALLI” – “Vialli era quello a cui davamo palla quando eravamo in difficoltà, anche Pruzzo però alla Roma era il riferimento quando dovevamo dare un pallone in sicurezza per andare a fare gol. I tre difensori più forti? Ce n’erano diversi, Ferrara era fortissimo, anche Krol, aveva il lancio. Gentile poi non so se vi ricordate ai Mondiali. Ai nostri tempi ce n’erano tanti di bravi, fare classifiche sarebbe un peccato. Baresi, lo stesso Tassotti era fortissimo. Adesso invece è un po’ un problema. Costacurta ha sofferto solo l’ombra di Baresi, ma anche lui era molto forte, così come Maldini”.

“GATTI HA FISICO, MA SBAGLIA I POSIZIONAMENTI” – “Gatti avrebbe bisogno di qualcuno che gli insegni come stare in campo, fisicamente è forte, di testa è forte, sbaglia un po’ i posizionamenti e dovrebbe essere un po’ più umile. In Italia ci sono tanti difensori talmente scarsi però che ci può stare anche lui (ride ndr). Si può picchiare di meno? Non lo so, non credo, prima forse nei falli eravamo più intelligenti, appena toccavano palla gli toccavi il piede e così non controllava mai la palla. Conoscevamo tanti trucchi, per esempio, anche per l’uno contro uno, invece ora scappano all’indietro quando sono vicini all’area di rigore, con lo spazio che però è finito, non la trovo una cosa sensata”.

“RONALDO IL FENOMENO LO MARCAI BENE A 41 ANNI” – “Avevo 41 anni, nel Piacenza lo marcavo io Ronaldo, qualche falletto gliel’ho fatto, ma l’ho marcato bene. Lui era il Fenomeno, velocissimo, con gli uno due in corsa con i piedi, era impressionante. Gli dovevi stare il più vicino possibile, ancora prima che la palla arrivasse ero già in entrata. Quando abbiamo giocato contro non andò mai via dalla mia marcatura, perdemmo 1-0, lo marcai bene con qualche fallo. Ero veloce anche a 41 anni, sono riuscito a fare una buona partita. Non era tanto questione di velocità che è rimasta costante, si allungavano i tempi di recupero dopo uno scatto”.

“IN CHAMPIONS RISULTATI MAI SCONTATI” – “Non so se l’Inter stia meglio del Milan, il Milan è comunque un’ottima squadra, è la Champions ed è un derby, i risultati così non sono mai scontati”.

“I DIFENSORI MODERNI NON HANNO PREPARAZIONE TATTICA” – “Adesso ti fanno fare brutte figure attaccanti che ai miei tempi non avrebbero visto il campo. Ai miei tempi erano i Van Basten e i Maradona. Tatticamente i difensori moderni non leggono mai la gara, noi individualmente eravamo preparatissimi, quando c’era una palla da una parte dal campo sapevi dove sarebbe arrivata, ora non leggono queste situazioni. Per le squadre piccole poi partire dal basso è un favore che si fa alle big”.

“ORA C’È IL VIZIO DI PARTIRE DAL BASSO, NON LO CONDIVIDO” – “De Zerbi è bravo, con il Sassuolo tendeva a partire dal basso e infatti prendeva tanti gol. In Inghilterra però iniziano già a non partiire più dal basso, buttando palla sugli esterni. Questa cosa è nata in Spagna con Guardiola, ma lo ha fatto perché quando incontrava squadre piccole per invogliarli a uscire dalla propria area partiva dal basso. Noi come al solito lo abbiamo copiato nel modo sbagliato. Poi partire dal basso con quel Barcellona era molto facile. Quello che mi fa arrabbiare è che spesso dicono che hanno perso perché partono dal basso, però così è stupido. Ora bisogna sempre far vedere che si parte dal basso, una scusa bella e buona”.

“NON SO SE JURIC SIA PRONTO PER LA ROMA” – “Ho visto il Torino fare ottime partite, ma anche gare brutte. Non saprei se Juric è pronto per la Roma, se hai una grande squadra con grandi giocatori e hai qualche idea fai bene. Se sei un grande tecnico ma hai una squadra mediocre invece non fai bene comunque. Se non hai grandi giocatori puoi essere il migliore ma ottieni poco. La bravura dev’essere del ds su suggerimenti del tecnico, per andare a prendere giocatori che servono”.

“ANCHE CARECA UN FENOMENO, TONINO CEREZO FORTISSIMO E SIMPATICO” – “Oltre a lui c’erano altri giocatori veramente forti. Careca era veramente forte, anche Giordano era forte. Sono nomi di fenomeni non di mezze calzette. Zico la prima partita che arrivò in Italia fece qualcosa come tre gol su punizione in Genoa-Udinese. Lì era un problema anche fargli fallo. Era fortissimo anche Falcao, nei Mondiali dell’82 fu un fenomeno ed è stato mio compagno l’anno dopo. Era anche un leader. Tonino Cerezo era spassoso, anche quando saltava gli allenamenti veniva perdonato per la simpatia, si fermava e si allenava da solo quando arrivava in ritardo. Poi però la domenica ti faceva vincere le partite. In campo era un fenomeno, quando eri in difficoltà davi palla a lui e non la perdeva mai, sembrava sempre stesse per cadere, ma non cadeva mai”.

“IL CT LASCIÒ FUORI PRUZZO MA POI VINSE IL MONDIALE” – “Il ct fece quella scelta di lasciare Pruzzo a casa, vinse i Mondiali quindi c’è poco da dirgli. Fu provato prima ma non fece bene, quindi è stato bocciato sostanzialmente. Ai Mondiali la squadra partì malissimo, ricordo contro Camerun, Perù e Polonia passammo per un gol. Il gruppo poi però si è compattato, le critiche feroci per quelle tre partite portò a un silenzio stampa e ci siamo compattati, era una grande squadra. Poi il secondo girone con Brasile e Argentina penso fu uno dei più difficili nella storia dei Mondiali”.

 

Gestione cookie