Processo Juventus, il club bianconero rischia una vera stangata anche in Europa: su cosa verterà la strategia difensiva
La Juventus stasera scenderà in campo per la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter; la prima di una serie di gare che avranno il sapore delle finali, tra Serie A e competizioni europee, dove i bianconeri sono in semifinale di Europa League. Poco più di 40 giorni da vivere quasi in apnea per i bianconeri che contestaualmente dovranno affrontare una parita ben più importante, stavolta nell’aula di tribunale.
I bianconeri sono ora in attesa del nuovo processo sul caso plusvalenze, dopo che il Collegio di Garanzia del Coni ha annullato i 15 punti di penalizzazione chiedendo l’emissione di una nuova sentenza. Nel frattempo, però, il club bianconero è impegnato in un altro filone, quello della manovra stipendi durante il Covid. Le indagini sono state chiuse dalla Procura ed in 20 giorni il procuratore federale dovrà decidere se predisporre l’archiviazione oppure scattare ai deferimenti, che sembra l’opzione più probabile.
A cascata, in caso di deferimento, vi sarà il primo grado di udienza da parte del tribunale federale, eccetto se non si procederà al patteggiamento. La Juventus, frattanto, è chiamata a presentare la sua memoria difensiva. Il club sostiene di aver rispettato il principio di lealtà sportiva ed al contempo di aver applicato i principi contabili internazionali; due situazioni da cui il club bianconero partirà per articolare la sua difesa.
La Juventus, anche in questo caso, è accusata di aver violato l’ormai famigerato articolo 4, quello relativo alla lealtà sportiva che prevede, come pena, la penalizzazione in classifica. Nel mirino della Procura le manovre stipendi relative alle stagioni 19/20 e 20/21, le partnership con altre società di Serie A ed i rapporti con i procuratori.
La Juve, secondo l’accusa, per quanto riguarda la manovra stipendi, non avrebbe depositato le scritture integrative sulla riduzione degli stipendi dei calciatori durante il Covid ma anche di aver dato a diversi procuratori mandati fittizi. La Procura, ovviamente, dovrà dimostrare le irregolarità del club bianconero.
L’obiettivo della Juve è quello di traslare il tutto dall’articolo 4 a quello 31 che prevede pene più leggere ma anche rispetto alle normative Figc stabilire la validità dei documenti finiti sotto accusa. Si punterà, in casa bianconera, ad evidenziare come i risultati sul campo non sono stati condizionati dalle irregolarità e, contestualmente, come non erano vincolanti queste famose scritture private. Non è da escludere, però, che la Juve possa decidere di patteggiare.
E come se non bastasse, c’è anche il filone relativo all’Uefa; a Nyon hanno già avuto tutti i faldoni dell’inchiesta e stanno conducendo una indagine parallela. Si attenderà l’esito del processo italiano anche per stabilire se sia ancora valido l’accordo sul Fair Play stipulato con l’Uefa. In caso di violazioni finanziarie, infatti, potrebbe esserci la mano pesante da Nyon, con tanto di esclusione dalle Coppe, per una o più stagioni.
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