Il Milan lo ha aspettato, lui è tornato ma si è subito rifatto male e forse ha già chiuso la stagione. La riflessione su Zlatan Ibrahimovic.
Il Milan dovrà rinunciare ancora a Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese infatti è di nuovo ai box per un problema al polpaccio e forse ne avrà fino al termine della stagione. Neanche il tempo di riassaggiare il campo per lui, di riabbracciarlo per i tifosi e soprattutto di avere un uomo di leadership e di sostanza in campionato per le partite in cui logicamente la testa volerà verso gli impegni di Champions League. Adesso però la prospettiva è cambiata e ci si domanda se sia davvero il caso di continuare.
Il Milan ed i suoi tifosi sanno che devono tanto a Zlatan Ibrahimovic. Oltre al peso di una figura come Maldini in dirigenza e la gestione di Pioli, la scossa che ha davvero rianimato il Diavolo dalle famose “macerie di Bergamo” (5:0 per l’Atalanta nel dicembre 2019) fino a condurre al Tricolore dello scorso anno, per molti è arrivata grazie al ritorno in rossonero del fuoriclasse svedese.
Il Milan ha dimostrato gratitudine e fatto tutto ciò che c’era da fare per permettere all’attaccante di recuperare e rimettersi a disposizione dopo l’operazione al ginocchio, ma dopo appena 144 minuti giocati in questa stagione, potremmo già essere ai titoli di coda. C’è da capire quindi se è soltanto la fine di una stagione che si annunciava già travagliata e si è semplicemente rivelata tale, o se parliamo della fine della carriera da giocatore professionista di uno dei campioni più unici degli ultimi 10 anni di calcio e non solo.
Il Milan ha beneficiato di Ibrahimovic anche in età avanzata, non solo in campo, ma soprattutto a Milanello, grazie alla sua enorme personalità. C’è poi l’Ibra personaggio, spavaldo, che si fa chiamare Dio, Benjamin Button ecc ecc. Un personaggio che però ora inizia a sgretolarsi, così come la sua tenuta fisica e tutti se ne stanno rendendo conto. Lui per primo.
La paura di smettere è per i campioni più amati un demone emotivamente molto difficile da affrontare, ne sa qualcosa anche Francesco Totti per fare un esempio recente e non a caso la parte più memorabile del suo discorso fu proprio “concedetemi un po’ di paura”. Per Ibra però è ancora più difficile, perché lui questo lato “umano” di uno che può avere paura, non l’ha mai voluto mostrare e ora probabilmente lo sta schiacciando.
Inoltre se prima il problema era il distacco dalla famiglia, rimasta in Svezia quando lui era appena tornato a Milano, ora i suoi 2 figli giocano entrambi nelle giovanili del Milan e a volte si allenano anche con il padre. Un aspetto che, dice chi lavora a Milanello, rende Zlatan l’uomo più felice del mondo. Ora però si sente fortemente la necessità di prendere una decisione per il futuro, sia per il giocatore che per il club e a fine stagione non è da escludere che possa addirittura arrivare l’annuncio del ritiro.
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