Il match tra Napoli e Salernitana, valido per la 32.a giornata di Serie A, potrebbe cambiare giorno: il motivo della richiesta del Comune.
E’ tutto pronto per la festa scudetto del Napoli che tra qualche giorno potrebbe matematicamente diventare campione d’Italia. Dopo la vittoria con la Juventus manca veramente poco alla certezza aritmetica dello scudetto. A questo proposito il Comune della capoluogo campano ha chiesto alla Lega Calcio lo spostamento della prossima partita contro la Salernitana.
Il Napoli ha il primo match-point per lo scudetto ma c’è bisogno di un altro risultato favorevole. Nello specifico servirà vincere con la Salernitana e sperare che la Lazio non faccia altrettanto con l’Inter. In questo caso gli azzurri sarebbero sicuri del primo posto con sei partite d’anticipo prima della fine del campionato.
Insomma la possibilità è molto concreta e in città si sta già organizzando la festa per il terzo titolo della storia partenopea. La squadra e i tifosi però vorrebbero festeggiarlo in campo e non davanti alla televisione come potrebbe succedere secondo il calendario previsto. La capolista infatti dovrebbe giocare sabato alle 15 allo stadio Maradona mentre i biancocelesti domenica alle 12.30 a casa dei nerazzurri.
Per questo motivo si sta tentando di posticipare di un giorno il derby campano, facendolo slittare a domenica in contemporanea con la sfida di San Siro: “Ho fatto richiesta per far spostare Napoli-Salernitana a domenica, ma è una decisione che spetta al Prefetto. Stiamo facendo il possibile per far sì che tutto vada nel verso giusto. Visto che Napoli e Salernitana non giocano le coppe non dovrebbero esserci troppi problemi. In questo modo non dovremmo aspettare altre 24 ore per il risultato di Inter-Lazio”, ha spiegato il consigliere comunale Nino Simeone.
Non si è fatta attendere la riposta della Lega di Serie A che ha deciso, salvo clamorosi ripensamenti, di confermare la disputa del derby campano sabato 29 aprile alle 15. La richiesta del Comune di Napoli non è stata accolta soprattutto a causa di un calendario fin troppo intasato.