Atalanta-Roma può significare Champions League, ma Mourinho non può scegliere e la situazione è più complessa di quanto sembra.
La Roma è riuscita nell’arduo compito di ribaltare la sconfitta di Rotterdam, vincendo contro il Feyenoord per 4-1 allo Stadio Olimpico, risultato che ha permesso al calcio italiano di portare la bellezza di cinque squadre in semifinale delle competizioni europee (prima volta nella storia).
Una gara difficile, che gli olandesi avevano reso violenta, con nervi tesi e parole grosse volate prima, durante e dopo il doppio scontro. A fare da contorno, come se non bastasse, le minacce social dei tifosi orange, che avvertivano il comune di essere tornati a piazza di Spagna, lì dove nel 2015 distrussero la Barcaccia del Bernini.
Superato l’ostacolo biancorosso, però, adesso ad attendere i capitolini c’è il Bayer Leverkusen, che in Bundesliga fatica tremendamente (è sesto a -7 dal quarto posto) ma che invece in Europa League sta stupendo ogni settimana di più. L’ultima vittima è stata l‘Union Saint Gillois: i belgi si erano affermati come la cenerentola definitiva della competizione, ma si son dovuti arrendere alla compagine allenata da Xabi Alonso.
Non è solo l’Europa ciò che conta per i capitolini, però: se per alzare al cielo la coppa ti basterebbe vincere le restanti tre partite, andando quindi di diritto in Champions League (fra l’altro da testa di serie), di contro perdere una gara, potrebbe voler dire uscire.
Per questo è fondamentale per José Mourinho riuscire a tenere alta l’attenzione in campionato: la restituzione dei quindici punti di penalizzazione alla Juventus, ha cambiato la classifica, facendo scalare la Roma al quarto posto e, soprattutto, mettendo solo un piazzamento a disposizione fra i capitolini, il Milan, l’Inter e l’Atalanta.
Per questo motivo se lo scontro fra Juventus e Napoli poteva giocare a favore della compagine allenata dallo Special One, lo stesso non si può dire vedendo che nel palinsesto di giornata è in programma anche lo scontro diretto contro l’Atalanta.
I bergamaschi hanno continuato per tutta la stagione ad avere un andamento contrastante e incostante, salendo e scendendo rapidamente la classifica. Dopo aver vinto due gare contro Empoli e Cremonese, sono crollati in casa con il Bologna, per poi pareggiare a Firenze e rimanere a -7 dai capitolini.
La gara contro il Feyenoord (contando sia andata che ritorno) è stata ciò che si suol dire una “vittoria di Pirro”. Perché indubbiamente la qualificazione permette ai giallorossi di accedere fra le prime quattro squadre della competizione, ma il mister dovrà fare i conti con acciacchi e infortuni.
In Olanda Abraham e Dybala sono stati costretti ad uscire anticipatamente per infortunio. L’inglese ha recuperato subito, mentre per la Joya, che ha segnato la rete decisiva, permettendo alla Roma di rimanere attaccata alla qualificazione, la sua presenza è stata obbligatoria. Visti i dolori, però, ne avrebbe fatto volentieri a meno.
E se nel secondo atto entrambi mancavano dalla lista dei titolari, dopo mezz’ora di gioco si è fermato anche Wijnaldum, poi nel finale pure Chris Smalling ha dovuto dare forfait.
Attendendo il verdetto degli esami strumentali, per l’olandese la paura è quella di una lesione al flessore della gamba sinistra, mentre il difensore centrale dovrebbe avere un semplice problema alla coscia, ma quando ha provato a rimanere in campo, non c’è riuscito.
Per questo Mourinho, alla vigilia di un match che può valere una fetta enorme di qualificazione Champions, si trova praticamente 0bbligato a non scegliere: in porta gioca ovviamente Rui Patricio, poi in difesa verranno schierati tutti i calciatori a disposizione, quindi Llorente, Ibanez a fare il centrale e Mancini braccetto di destra.
In mezzo al campo dovrebbero esser confermati Cristante e Matic, con El Shaarawy a sinistra e Zalewski ancora a destra. Quindi sulla trequarti è probabile che scelga di non rischiare l’argentino, facendo giocare sicuramente Pellegini.
Dubbi sul compagno del capitano, con Solbakken non ancora al top, Wijnaldum fermo ai box e Volpato e Tahirovic che potrebbero risentire la difficile trasferta. L’alternativa potrebbe essere quella di spostare il faraone più avanti, senza concedere, perciò, il riposo a sinistra a Spinazzola. Davanti, invece, giocherà con molta probabilità il Gallo Belotti in ballottaggio con Abraham.
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