Ieri è stato respinto il ricorso dell’Inter, ma in seguito al grande dibattito delle scorse ore, la FIGC ha preso una decisione storica
Nelle scorse ore si è vociferato di una decisione che poteva effettivamente dare una svolta alla squalifica di Romelu Lukaku. La Corte Sportiva d’Appello aveva confermato la squalifica a Lukaku, con l’attaccante belga che avrebbe dunque saltato la semifinale di ritorno della Coppa Italia contro la Juventus.
Nel mirino un’esultanza del belga dopo la rete alla Juventus, con il dito ad azzittire i tifosi avversari, che non è andata affatto giù ai calciatori della compagine bianconera.
Esultanza che aveva di fatto scatenato un putiferio, portando poi all’espulsione dell’attaccante ex Chelsea. La motivazione è “esultanza provocatoria”, ma l’Inter chiedeva giustizia in quanto la risposta dell’attaccante era in riferimento a cori razzisti.
La decisione della Corte Sportiva è stata ovviamente seguito di proteste e dibattiti da parte di addetti ai lavori del mondo nerazzurro e non. Ma a sorpresa il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha disposto la graziA per il centravanti belga cancellandogli il turno di stop stabilito dalla decisione del Giudice Sportivo
Il provvedimento è stato preso direttamente dal numero uno di Via Allegri che ha voluto inviare così un messaggio esplicito nella lotta contro il razzismo. In virtù della cancellazione della squalifica, Lukaku potrà scendere in campo nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus allo stadio Meazza.
Gravina ha deciso appellandosi all’istituto della Grazia: nel diritto penale è un provvedimento nel quale si sceglie di mostrare clemenza “ad personam” che può fare solo il Presidente della Repubblica.
In sostanza, è quindi solo il numero uno a poter concedere la grazia al verificarsi di determinate condizioni, un modus operandi che da sempre viene utilizzato in Inghilterra.
Nel paese britannico, infatti, soprattutto per questioni non inerenti al calcio esiste un termine che simboleggia pene per il quale solo la regina può decidere. Oltre l’ergastolo, infatti, c’è il “fino a grazia ricevuta dalla regina”.
Già una volta il presidente Gabriele Gravina si è appellato all’istituto della Grazia: il numero uno della Federcalcio scelse di firmare la “Grazia” per Giuseppe Signori, che in passato venne radiato per una vicenda relativa al calcioscommesse.
Dopo che la giustizia ordinaria annunciò l’assoluzione dell’ex calciatore, la firma gli permise di tornare a lavorare nel calcio.
Un episodio raro, significato ma, per l’appunto, non irrealizzabile, con il comunicato che recitò: ” “A conclusione dell’iter processuale della giustizia ordinaria, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha concesso la grazia a Giuseppe Signori in relazione alla sanzione della preclusione definitiva irrogata dagli Organi di Giustizia Sportiva. L’ex calciatore della Nazionale, vice campione del mondo nel 1994, nel 2011 era stato sanzionato con cinque anni di squalifica con preclusione da qualsiasi categoria o rango della Federazione nell’ambito di un’inchiesta legata al calcio scommesse”.
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