Inchiesta Juventus, la risposta del Governo sulla penalizzazione

Dopo la restituzione dei 15 punti tolti alla Juventus soltanto qualche mese fa, il calcio italiano è tornato nel caos: il parere del Governo sulla situazione

Si può dire che il calcio italiano sia costantemente nel caos. Dopo quanto successo con il caso Lukaku-Juventus, con l’accoglimento del ricorso per la Juventus e il respingimento dello stesso nei confronti del belga, nella giornata di ieri è stato l’argomento plusvalenze a prendere le prime pagine dei quotidiani. La decisione momentanea ha visto quindi restituzione dei 15 punti di penalizzazione alla società bianconera, in attesa di un nuova sentenza da parte della Corte d’Appello.

Secondo le ultime indiscrezioni si potrebbe alla fine scendere da una penalizzazione iniziale di 15 punti ad una di 9. Motivo per cui, in realtà, le sensazioni sono che la Juventus non possa stare del tutto tranquillo. Quel che è certo è che sul piano psicologico, per i giocatori soprattutto, vedere nuovamente la propria squadra al terzo posto in classifica può dare una grande iniezione di fiducia in vista dell’ultima fase di campionato.

I bianconeri hanno infatti centrato solo ieri sera il passaggio alle semifinali di Europa League battendo, un po’ a fatica, lo Sporting Lisbona in Portogallo. Ora la formazione di Massimiliano Allegri, in attesa di altre questioni extra campo, punterà a consolidare un piazzamento per la prossima Champions League, fondamentale per le casse del club.

Caso plusvalenze, il parere del Governo

Una decisione che ha alzato l’ennesimo polverone che rischia di far calare la credibilità del calcio italiano. Tra le accuse principali c’è la richiesta di evitare, in futuro, scenari del genere. Togliere punti a stagione in corso, infatti, mina soltanto la credibilità stessa del campionato e rischia in realtà di giocare a sfavore della giustizia.

Proprio per queste ragioni, il dirigente sportivo Andrea Abodi ha voluto dire la sua sulla situazione. “Non entrerò mai nel merito della sentenza, ma questa precarietà non aiuta: dove c’è competizione, la certezza della pena va composta con gli interessi generali. Qualcosa bisogna modificare perché le decisioni siano comprensibili e la tempistica rispettosa della reputazione della competizione”

Effettivamente, al di là della colpevolezza o meno dei bianconeri, sarebbe più opportuno infliggere pene a campionato finito o a campionato ancora da iniziare. Togliere quindici punti a gennaio e restituirli, sempre in via momentanea, dopo appena pochi mesi fa dubitare della serietà del calcio italiano e delle scelte. Ecco perché, agli occhi del mondo e dei possibili investimenti stranieri, serve sicuramente allinearsi per trovare una soluzione idonea circa le tempistiche delle sentenze e eventuali penalità da scontare.