Rimasto perplesso e sorpreso da quanto fatto vedere in Rai l’ex presidente bianconero Cobolli Gigli si sfoga su Tvplay.it
Una trasmissione che ha fatto rumore. E che ha dato tanto fastidio agli juventini, soprattutto a uno in particolare che nel post Calciopoli era dirigente della società bianconera chiamato a gestire il post-terremoto. Per Giovanni Cobolli Gigli non è stato affatto facile vedere la trasmissione Rai Report parlare di retroscena, intercettazioni inedite. Anche e soprattutto sul numero di queste e solo poche che riguardano la Juventus, rispetto a tante altre che coinvolgevano diverse squadre. “Aberrante e sorprendente quanto ho visto, da un lato fa piacere, dall’altra tanto fastidio“, dice Cobolli Gigli a Tvplay.it.
Per l’ex presidente bianconero è stata un’amara sorpresa, di quelle che fanno male e che fai fatica a rialzarti. Per lui è stato un periodo complicato gestirlo: “Sono tifoso della Juve, c’era bisogno di me e ho cercato di fare il massimo in quel momento, ma non era semplice. Certo a distanza di anni, venire a sapere che c’erano delle intercettazioni di altre squadre e sapere che Guido Rossi, all’epoca commissario della Figc, non sapesse che poteva esserci anche l‘Inter di messo e assegnare lo scudetto a loro, non è bello per niente“.
Cobolli Gigli: “In Italia si preferisce salvare l’orso e ammazzare la Juventus”
Per Cobolli Gigli sono cose quasi inconcepibili da spiegare, anche perché all’epoca dovette davvero sudare sette camice per cercare di salvare il salvabile e a Tvplay.it ricorda e racconta un episodio che tanti non sanno: “So solo io quello che ho passato in quel periodo, per miracolo non siamo andati in serie C, c’è mancato poco, poi magari e sicuramente si risaliva. Ricordo una mattina, andai al Coni c’era presidente Petrucci, una brava persona che giudicava le cose in modo giusto e corretto, con lui a questo incontro c’era anche il commissario Rossi e a loro dissi: rimetteteci in serie A con una penalizzazione forte, ma non hanno voluto rimetterla. Rossi diceva che non si poteva fare, ma ora si ridimensiona tutto e fa ancora più rabbia se ripenso a quel periodo. E tutto fa ancora più male“.
Non è uno che ama Luciano Moggi, Cobolli Gigli, anche se la maggior parte delle cose che ha riportato Report provengono da quella chiavetta che lui stesso ha consegnato e l’ex dirigente a Tvplay.it si sfoga ancora di più: “Moggi è andato in assemblea, ancora non ho capito come è entrato, ma ha lasciato un cofanetto di raso con la famosa chiavetta e io l’ho trovata una cafonata, ma sentire che su 125mila intercettazioni la Juventus è coinvolta in modo irrisoria, è un tema che l’opinione pubblica dovrebbe trattare, ma qui in questo Paese preferiamo salvare l’orso e ammazzare la Juve sempre e comunque. Si crea un odio popolare, si dovrebbe fare qualcosa come una revisione da parte della Figc o togliere quello scudetto all’Inter, ma non frega niente a nessuno e non è giusto. Intendiamoci, non sto dicendo che alla Juventus ci fossero persone che andassero a messa e facessero la comunione, ma da qui ad essere il male assoluto ce ne passa”.