FREY: “CON QUESTA GESTIONE DEL CASO JUVENTUS IL CAMPIONATO È FALSATO. INZAGHI? NON CAPISCO LA SPADA DI DAMOCLE…”

Sebastien Frey, ex portiere di Serie A, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

Sebastien Frey
Sebastien Frey ai tempi del Genoa (Ansa Foto – tvplay.it)

“IL CAMPIONATO CON LA SENTENZA JUVENTUS È FALSATO” – “Sul discorso del valore dei giocatori, finchè parliamo di giocatori di Serie A è soggettivo ma ha già un prezzo. Se andiamo a guardare dei ragazzi che non hanno ancora toccato la prima squadra, della Primavera per esempio, se mi dici che vale 10 milioni di euro non lo trovo corretto. Non penso sia un problema solo della Juventus. Oggi non si sa se saranno tolti i punti alla Juventus o meno, così il campionato risulta falsato, doveva esserci una penalizzazione eventualmente a fine anno, a campionato fatto. Oggi un tifoso della Juventus va allo stadio e tifa per arrivare a quale obiettivo? Se vengono raggiunti i punti oggi alla Juventus la corsa Champions League si riapre totalmente, perché con quei punti c’è una lotta, senza un’altra. Con il +15 Inter e Milan, per esempio, sono fuori dalla competizione così”.

“L’INTER SI GIOCA ANCORA TUTTO, NON CAPISCO LA SPADA DI DAMOCLE SU INZAGHI” “Paolo Maldini è un signore del calcio, ma dall’altra parte l’Inter ha comunque un altro signore del calcio che è Javier Zanetti. Penso l’Inter possa crescere sotto tanti punti di vista, soprattutto nella comunicazione. Simone Inzaghi ha questa spada di Damocle continua, ha ancora la Champions, la Coppa Italia e il piazzamento in campionato da conquistare, lasciatelo lavorare e poi a fine stagione vedremo”.

“L’INTER DEVE QUALIFICARSI ALLA PROSSIMA CHAMPIONS” – “Il Milan e la Juventus in caso di sconfitte quanto hanno difeso Pioli e Allegri? Inzaghi quanto invece è nell’occhio del ciclone? Il momento è negativo, però è ancora tutto in ballo, se l’Inter arriva in finale di Champions League non è una cosa da poco. L’Inter, comunque, a livello economico non può permettersi un’annata senza Champions; quindi, credo inciderà sicuramente quello nelle valutazioni finali, nonostante quello che c’è da giocarsi nelle coppe il campionato non lo può trascurare. Anche perché c’è ancora da stabilire quali saranno gli obiettivi dell’anno prossimo”.

“VORREI VEDERE LA SFIDA TRA MAIGNAN E COURTOIS” – “Oltre a Meret e Maignan anche Courtois ha fatto una grande partita. Andando a una rapidissima analisi, Meret ha fatto una grande partita, Maignan magari non ha dovuto fare tanti grandi interventi, ma anche ieri ha confermato le sue capacità. Per ovvi motivi non posso tifare per il Milan in finale, però da ex portiere mi piacerebbe vedere Maignan contro Courtois, perché è il meglio forse che può proporre il calcio europeo. Per me Courtois ad oggi è il numero uno al mondo, Maignan da quando è rientrato non ne sta sbagliando una, sarebbe una sfida veramente tra due grandi portieri. Onana? Quello che mi ha dato noia è che sia successo quell’episodio durante un banale torello, sono cose che nel calcio capitano, c’è poi la stampa che strumentalizza tutto ogni volta, già si parla di crisi e altro. Vedo l’episodio ovunque, sembra successo chissà quale caos. È la parte finale della stagione, ci sono partite chiave, si può capire ci sia nervosismo agonistico, una cosa normale, ma perché c’è questa strumentalizzazione? Non ho visto nulla di strano”.

“LEAO QUANDO ACCENDE LA LAMPADINA NON LO PRENDI” – “L’importante è passare il turno, poi sicuramente degli episodi ci sono stati, all’andata meritava il Napoli, per esempio, il Milan però ha dimostrato più maturità. Mi dispiace per il Napoli, credo sarebbe stata una bella favola. Se metti le due partite insieme il Milan ha avuto un portiere che si è confermato e un Leao che quando accende la lampadina è micidiale, penso il Milan abbia completamente meritato di passare. Per atteggiamento credo che Spalletti abbia preparato la gara nel modo giusto, spingendo per tenere sotto pressione il Milan, sei in casa, devi mettere pressione all’avversario. Se entri in campo e fai vedere di aver paura di Leao entri in campo già sottomesso”.

“MI RIVEDO IN OBLAK” – “Mi rivedo tanto in Oblak, nel modo di parare, nell’esplosività degli interventi. Courtois è più alto di me e ha caratteristiche diverse, ter Stegen uguale, ha un modo di uscire giustamente alla tedesca, gli altri sono un po’ diversi. Mi rivedo nello sloveno”.

“A ROMA DEVI ESSERE GUASCONE PER NON SUBIRE LA PIAZZA” – “Un investimento discutibile, ritengo Rui Patricio un buon portiere, uno degli uomini di fiducia di Mourinho e lui è uno che ha bisogno delle sue pedine nello spogliatoio. Roma poi è una piazza molto complicata, che non perdona niente, non è per un portiere una piazza semplice, abbiamo visto grandi portieri come Antonioli avere momenti difficili, è una piazza che ti mangia in alcuni frangenti. A Roma devi avere un carattere guascone in una piazza così. Cassano? Ha pagato tutte le cose extracalcistiche, avesse avuto più professionalità… Penso per esempio a Candela, un ragazzo splendido”.

“A FIRENZE VISSUTO IMPORTANTI” – “La parata che ho nel cuore è quella dello spareggio di Bologna-Parma, ci ha portato alla salvezza, si stava chiudendo un ciclo. Poi a Firenze ho vissuto sei anni, c’è stato un vissuto importante”.

“CON VIERI MI SONO DIVERTITO” – “Bobo è uno dei più grandi attaccanti della sua generazione, abbiamo condiviso un percorso all’Inter e alla Fiorentina. All’Inter è stato tra i migliori al mondo, poi ha avuto qualche acciacco fisico. Era un gran lavoratore. Mi sono divertito tanto con Bobo, il momento più impressionante è stato quando mi hanno detto che sarebbe venuto alla Fiorentina, mi aspettavo di trovare un giocatore che ormai aveva dato il meglio e che veniva per chiudere la carriera. Invece si è rimesso in discussione, era tornato nel peso forma, gli feci i complimenti”.

“UN COMPLIMENTO IL PARAGONE CON SOMMER” – “Sommer mi piace, lo prendo come un complimento essere paragonato a lui, non a caso dopo il problema a Neuer sono andato a cercare lui”.

“MIHAJLOVIC AVEVA UN GRAN TIRO” – “Sinisa Mihajlovic, tirava delle sassate. Quando sapevo che giocavo contro di lui in allenamento mi facevo bombardare. Se la prende nel modo giusto… lui tirava forte e se prendeva la palla nel modo giusto andava nel sette. Era impressionante. Adriano un giorno da un metro calciando al volo mi prese in faccia, sulla guancia, per tre giorni mi è rimasto il marchio Molten in faccia“.

“VIERI SI ALLENAVA BENE” – “Bobo era fisicamente un animale, aveva due cosce impressionanti, quando giocava era tirato a lucido, poi quello che faceva fuori dal campo sono cose sue. Faceva sedute con il fisioterapista dove stava ore a prepararsi. Per un ragazzo giovane poi Milano è una piazza pericolosa, la movida milanese ha pro e contro. Milano è una piazza dove se arrivi da giocatore maturo ed esperto sopravvivi, altrimenti…”.

“HO NOMI BELLI NELLA MIA COLLEZIONE DI MAGLIE” – “Non ho praticamente mai chiesto maglie a nessuno e col senno di poi forse è stato un errore. Comunque, in collezione ho nomi belli e mi dico wow, loro hanno voluto la mia maglia. Quella di Miahjlovic non la ho ma ho quella di Veron 99/2000, quella di Totti che è un amico ed è stato qualcosa di speciale per il calcio italiano e non solo”.

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