In diretta a Tv Play è intervenuto Simone Giacchetta, direttore Sportivo della Cremonese, nel corso del Gran Galà del Calcio, dell’evento organizzato dall’Adicosp:
“FAGIOLI GRANDISSIMO TALENTO, L’ACCADUTO UNO STEP DI CRESCITA” – “Parlare di Fagioli significa parlare di un giocatore di grandissimo talento, si è imposto con la maglia della Juventus che non è mai facile. Però è ancora un ragazzo, ci tiene a fare bene con la maglia della Juventus, sente questa responsabilità e ha reagito così a una giocata che ha permesso agli avversari di fare gol. Però ha una personalità tale che gli permette di fare il suo gioco anche davanti a 80 mila persone, va valutato tenendo conto della sua età, può essere uno step di crescita per lui, è un patrimonio del calcio italiano”.
“VALERI RESTERÀ IN A” – “Valeri sicuramente non è più giovanissimo, merita un’attenzione particolare per quello che sta facendo. In quel ruolo poi abbiamo giovani che stanno crescendo, Udogie può avere un futuro e in U21 ce ne sono diversi. Poi ai nostri tifosi va un ringraziamento quotidiano, tifare la Cremonese in Serie A vuol dire spesso tornare a casa delusi, ma c’è comunque grande partecipazione e attaccamento, anche dopo le sconfitte la curva ci chiama e ci incita. Questa è una tifoseria che merita di essere un po’ raccontata, non va in base alla classifica, va per la Cremonese, è come un componente della famiglia, una cosa più tipica della zona centro-sud”.
“VALERI HA SAPUTO REINVENTARSI” – “Ci sono diversi giovani calciatori che possono fare il loro percorso in Serie A, ci sono quelli che passano dalla porta principale, che crescono in Primavera e che poi restano nella loro squadra o poi vanno in prestito in altre squadre di A. Valeri è uno di quelli che è rimasto nel percorso inizialmente, nelle giovanili della Lazio, poi è andato a crescere tra i dilettanti, si è dovuto reinventare in un altro ruolo e ha dovuto vincere il campionato con la Cremonese, perché nessuno in A lo aveva scelto quando era al Cesena. Nella filiera delle giovanili italiane mancano dei pezzi, funziona tutto fino all’U17, poi tra Primavera e grandi c’è una differenza ancora grossa. Un conto è giocare nel campionato Primavera dove la palla rimbalza cinque volte prima di un gol, tra i grandi non rimbalza proprio. La Juventus ha fatto questa scelta di fare la squadra in C e diversi giocatori ora sono in A. Valeri resta? Penso in ogni caso resterà in A, gioca in un ruolo anche scoperto. Per ora è della Cremonese, ma penso possa piacere a diversi club”.
“ALVINI SCELTO PER DARCI ENTUSIASMO, LA SOSTA CI HA MANDATO NEL LIMBO” – “Ballardini ha un altro anno di contratto quindi resta con noi, ora magari pensiamo che se magari ci fossero più partite… perché gli italiani hanno fatto esperienza, gli stranieri si sono amalgamati, c’è una quadra. All’inizio abbiamo fatto la scelta di Alvini perché un esperto non sai che impatto può avere con una neopromossa, mentre un giovane può darti entusiasmo, Alvini era uno di questi e abbiamo tutelato a lungo la scelta. Questa stagione è stata anche atipica, la sosta per certi versi ci ha messo un po’ del limbo, perché prima eravamo in crescita e mancava pochissimo per arrivare al risultato, alla ripresa con la Juventus meritavamo di vincere, abbiamo perso e poi abbiamo perso con il Verona finendo con il riscivolare un po’”.
“ABBIAMO DOVUTO RICREARE IL GRUPPO DOPO LA PROMOZIONE” – “Gli errori ci sono sempre e in una realtà come la nostra sono più pesanti rispetto ad altre realtà, mancavamo da tanto tempo in A, ci siamo arrivati con giocatori di grande talento ma non nostri, anche il tecnico ha fatto una scelta diversa dalla nostra. Abbiamo dovuto così ricreare un gruppo che è sempre difficile, lo abbiamo fatto con inizialmente giocatori che cercavamo giocatori italiani o con esperienza in Italia ma ho visto che per una neopromossa è difficile, perché giocatori italiani ce ne sono pochi. Il Monza ha fatto un mercato non da neopromossa ma un signor mercato, così come la Salernitana. Siamo dovuti ricorrere per forza al mercato stranieri. Siamo anche partiti bene dal punto di vista del gioco, ma non abbiamo mai vinto anche se sembrava magare poco, ma in A quel poco è tanto e arriva con il capire l’importanza della categoria”.
“IN CAMPIONATO VOGLIAMO DIRE ANCORA LA NOSTRA” – “La classifica è quella che è, quindi non ci facciamo grandi illusioni, crediamo di poter dire ancora la nostra, partita importanti, non facciamo voli di fantasia particolari, ma ogni giorno ci chiamiamo al massimo impegno per onorare al massimo maglia e città. Poi il destino è strano, siamo in semifinale di Coppa Italia battendo Roma e Napoli, in campionato sta andando così, la prima vittoria con la Roma ma purtroppo non la incontreremo più (ride ndr). Ora mancano poche partite, ci sono Udinese e Verona, dobbiamo vivere domenica dopo domenica vista la classifica, un piccolo recupero nell’entusiasmo con gli ultimi risultati c’è stato, nella classifica ancora qualcosa manca”.
“SERIE A SPIETATA” – “Oltre a cercare giocatori italiani abbiamo cercato di fare proprietà, con calciatori giovani e che vedessero nella Cremonese un trampolino di lancio, con motivazioni. Abbiamo fatto questa scelta, rischiosa, perché poi domenica contano i punti, a nessuno piace perdere indipendentemente dal fatto che sei neopromossa o che manchi da tanto alla A come noi. LA Serie A è spietata, non dà tanto tempo per adattarsi, ma penso che diversi giocatori potranno fare il loro percorso o in Serie A o in altri campionati, già ora rispetto all’inizio sono molto più consapevoli di cosa voglia dire giocare in A. Abbiamo cercato di tirare fuori scelte positive dal nostro mercato, anche se il conto probabilmente sarà salato, ma credo che più di qualcuno potrà continuare anche il percorso con noi”.
“AFENA-GYAN HA GRANDI POTENZIALITÀ” – “Un investimento importante se relazionato con la Cremonese, Felix è un 2003, sicuramente i giudizi vanno dati in base al campo, ma gli va dato anche tempo, ha grosse potenzialità”.
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